Il Governo “accende” le ruspe Pronti ad abbattere la villa abusiva

Dal ministero delle Infrastrutture 200mila euro per contribuire alla demolizione attesa da 17 anni. La lussuosa casa era stata costruita e abitata dalla famiglia Cannarozzo, legata alla criminalità

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Quasi 200mila euro dal Governo al Comune di Desio per co-finanziare l’abbattimento - dopo 17 anni - dello storico immobile abusivo nei pressi della Valassina, la villa della famiglia di Massimiliano Cannarozzo legata alla criminalità, che costerà il doppio. "Il consistente contributo emesso dal ministero delle Infrastrutture permetterà di avviare finalmente la demolizione della struttura – spiega il vicesindaco Andrea Villa –, un intervento dai costi stimati davvero elevati, insostenibile per le sole casse del Comune. Il segnale della lotta all’abusivismo è lampante e l’abbattimento di un simbolo di questa piaga è un passaggio fondamentale nel ripristino della legalità sul nostro territorio".

A breve dunque le ruspe abbatteranno la maxi villa con giardino, garage, magazzini, zona barbecue su un’area di oltre 3mila metri quadrati. Una lunga ed estenuante battaglia a colpi di carte bollate, durata per ben 17 anni, che dovrebbe arrivare ai titoli di coda. Oggetto del contendere, una enorme costruzione abusiva realizzata e sempre abitata dalla famiglia Cannarozzo in un terreno attiguo alla Valassina. Con dentro piscina, idromassaggio, mosaici, colonne. Qualche mese fa la Giunta aveva approvato l’atto di indirizzo per la partecipazione all’avviso pubblico del Ministero, insieme a una variazione di Bilancio urgente. Nel documento viene ripercorsa la lunga storia dell’immobile, che è stato acquisito al patrimonio comunale, a titolo sanzionatorio, visto che i proprietari non hanno mai ottemperato all’ingiunzione di demolizione. La prima ordinanza è relativa al 2005, quando a seguito dei sopralluoghi della polizia locale, il Comune intimava la sospensione dei lavori, in assenza di titolo. Nel 2006, mentre i lavori procedevano, ecco la diffida dell’Ufficio Tecnico. Quindi un vortice di richieste di sanatoria mai accolte; ordinanze, ingiunzioni, ricorsi e controricorsi, al Tar, al Consiglio di Stato e perfino al Presidente della Repubblica. Tutto utile per guadagnare tempo e allontanare il giorno dell’abbandono. Un giorno che, alla fine, è arrivato.

Il progetto prevede l’abbattimento delle opere abusive, compreso lo smaltimento della pavimentazione esterna, per un totale di circa 3mila metri quadrati di area. Seguirà il ripristino dell’area verde con l’inserimento di alberi, panchine e tavoli, affinché possa servire come area di sosta per gli utenti che percorrono la pista ciclabile intercomunale. Non mancheranno un parcheggio per le biciclette e due telecamere di sorveglianza, per completare la nuova area pic-nic e tempo libero.