Vaccini agli insegnanti della Brianza, è un flop: se ne presentano soltanto 31

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di Barbara Calderola

Cinque giorni per vaccinare almeno metà dei 5mila insegnanti ancora scoperti in Brianza, ma ai box si presentano in 31: 9 a Monza e 22 a Vimercate, flop della campagna su misura.

Ats si era organizzata per riceverne 500 al giorno, ma i prof hanno disertato.

"Non facciamo eccezione, la stessa cosa è successa in tutta la Regione", dice Silvano Casazza (nella foto), direttore generale dell’Azienda sanitaria, che non nasconde la delusione.

Nonostante il taglio della burocrazia, per i docenti era stato eliminato il passaggio dal portale in favore dell’accesso diretto, il personale della scuola ha lasciato cadere l’invito nel vuoto.

La chiamata era per professori, personale Ata, collaboratori scolastici e volontari, "e tutte le altre persone con potenziali contatti con studenti".

Sarebbe bastato avere con sé la tessera sanitaria e l’autocertificazione con cui si dichiara di appartenere a una di queste categorie.

Ma nei centri dove si doveva risalire la china, al Polaris Studios a Carate; all’ex Esselunga di Vimercate e all’ex Philips di Monza le dosi sono rimaste intonse. "All’appello manca ancora il 12% dei dipendenti del mondo della scuola, una percentuale che mette a rischio la ripresa delle attività a pieno ritmo a settembre, possibilità che il commissario straordinario vuole scongiurare - spiegano al Pirellone -. L’immunizzazione è un grande atto di altruismo verso i fragili".

Neppure questa considerazione alla vigilia è servita a colmare la lacuna.

Come per i medici anche per i docenti si pensa di introdurre l’obbligo vaccinale.

Ma su questa scelta incombe la spada di Damocle dei ricorsi al Tar, già a centinaia dei sanitari. Non va meglio sul fronte degli over 60, dove resta da recuperare più del 15% di recalcitranti. Ad oggi infatti in provincia fra i 60 e i 69 anni ha ricevuto la prima dose l’84,73% delle persone, un numero che sale all’89,46% fra i 70 e i 79 anni, e al 90,31% per gli over 80, mentre scende al 79,37% nella fascia 50-59.

"Ma i camper da noi non servono - spiega Casazza -.

Sono iniziative che funzionano nei centri piccoli.

Qui, è meglio puntare sul rapporto con i pazienti grazie all’aiuto prezioso dei medici di famiglia".

Allo studio c’è già una nuova azione mirata.