Il figlio che uccide la madre e la mantide di Roncello tra sangue, orrore e bugie

Sono arrivate le prime condanne per l’omicidio del giovane Simone Stucchi. E il sindaco di Ornago è finito a processo per “essersi minacciato” da solo

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di Barbara Calderola

Dal matricidio di Aicurzio alle finte minacce del sindaco di Ornago, dalla mantide di Roncello alle prime condanne per l’omicidio di Simone Stucchi: l’anno nero del Vimercatese comincia con l’assassinio di Fabiola Colnaghi, il 21 aprile 2022, la 58enne massacrata di botte dal figlio Davide Garzia, 24 anni, nel borgo alle porte di Monza. Uno choc per la piccola comunità.

È l’omicidio che matura in un contesto di normalità apparente e che fa paura proprio per questo. Il ragazzo, reo confesso, è stato lui a chiamare i carabinieri dopo la lite finita in tragedia, è stato giudicato incapace di intendere e di volere e trasferito dal carcere in una struttura psichiatrica. A maggio arriva la svolta su un’altra vicenda che scuote la Brianza Est da più di un anno per l’imprevedibile piega che hanno preso le indagini. Secondo la procura di Monza il primo cittadino di Ornago, Daniel Siccardi, si è minacciato da solo. Non ci sarebbe nessun aggressore come denunciato da lui stesso a volergli fare del male, per gli inquirenti è un caso di simulazione di reato. Lui si difende dicendo che qualcuno gli ha rubato l’identità informatica, nel 202 in caserma a Vimercate portò le email di un "certo Fred" che lo ritraevano con il volto sfregiato. Ma a gennaio si apre il processo e lui è alla sbarra da imputato. Stessa sorte per la mantide di Roncello, Tiziana Morandi, la signora di mezza età che adescava malcapitati sui social per poi ripulirli. "Forse loro volevano qualcosa di diverso e per ripicca mi hanno messa nei guai. Ma io facevo solo massaggi. Non ho truffato nessuno". Questo il succo della difesa della 47enne che ha scritto una memoria di suo pugno per i pm. Tutto l’opposto di quanto ricostruito dai carabinieri di Vimercate nei 9 casi che le sono addebitati. La tecnica era ormai rodata, grazie a foto ritoccate adescava le vittime fra i 27 e gli 84 anni, le incontrava e narcotizzandoli con le benzodiazepine, un potente calmante, per il quale aveva false prescrizioni. Come la diagnosi di tumore che avrebbe usato per sfuggire ai creditori del padre morto. Quando gli uomini si addormentavano, li “alleggeriva”. Per lei è stato chiesto il rinvio a giudizio, una ventina i capi d’accusa, dalla rapina alle lesioni. L’anno si è chiuso con le prime condanne, 7 in abbreviato, la più pesante a sette anni, per l’atroce fine di Simone Stucchi, l’edicolante 22enne di Vimercate accoltellato dopo una rissa a Pessano il 29 settembre 2021 per un debito di droga fra bande rivali, di cui lui non sapeva nulla. È aperto il giudizio per l’autore del delitto, l’adolescente che sferrò il colpo mortale, all’epoca minorenne. Per la famiglia un altro dolore: "La vita di un ragazzo vale così poco", ha detto mamma Daniela dopo le sentenze.