"Il Covid fa ancora molta paura agli anziani Il consiglio ai miei assistiti: fate la quarta dose"

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"Il Covid fa ancora molta paura agli anziani, anche a causa delle incognite varianti". A fare una fotografia della situazione è il dottor Stefano Calderini, neuropsichiatra infantile e da diversi anni medico di base. Con altri tre colleghi porta avanti lo studio di via Mascherpa a Carate Brianza. Calderini è stato anche volontario al centro Covid di Besana - negli spazi liberi durante il lavoro - per fare i vaccini e da subito è stato molto attento verso questo virus.

"Su 1.500 miei pazienti in 300 hanno avuto il Covid – racconta –. Ben 20 finiti in terapia intensiva e 10 morti nei tre anni, l’ultimo un 70enne è morto questo inverno. Ora il picco sta scendendo, con ancora 5 o 6 casi al giorno. In questi tre anni di Covid, che hanno inciso profondamente sulla nostra vita, sono cambiate molte cose. In una prima fase assistevamo impotenti alla malattia ed ai morti che ha provocato anche nelle file di noi sanitari. Fortunatamente, grazie alla ricerca ed alle case farmaceutiche che hanno implementato dei vaccini in poco tempo, c’è stata una diminuzione dell’incidenza e mortalità della malattia". Il medico racconta che purtroppo siamo di fronte ad un nemico subdolo che muta in continuazione e che ha dato luogo a nuove ondate pandemiche. Le persone, in generale, hanno una percezione del pericolo che rappresenta, soprattutto gli anziani, e non hanno abbassato la guardia. "Il consiglio che do ai miei pazienti, soprattutto anziani, è di fare la quarta dose di richiamo, in quanto difficilmente, a breve, avremo a disposizione un nuovo vaccino – continua Stefano Calderini – . Come medico di base ho avuto modo di seguire i miei pazienti Covid ed ho avuto dei decessi e casi finiti in rianimazione, soprattutto nelle ondate precedenti. Per mia personale esperienza posso dire che questa varietà Omicron, che colpisce prevalentemente le vie aeree superiori, a mio giudizio è meno pericolosa delle precedenti,ma non possiamo escludere ulteriori mutazioni del virus e di conseguenza nuove varianti più insidiose. Gli effetti avversi al vaccino a cui ho assistito tra i miei pazienti sono stati non gravi (cefalea, linfoadenomegalia, dolore e gonfiore in sede di iniezione), mentre nei pazienti guariti ho rilevato il long Covid in una significativa percentuale, soprattutto di sesso femminile; si manifesta con mancanza di respiro protratta per mesi, affaticamento, cefalea, tachicardia e ancora non ne conosciamo con chiarezza le cause".

Sonia Ronconi