Il Comune perde la guerra legale per il memoriale mai realizzato

Il tribunale riconosce un indennizzo all’architetto che aveva progettato l’opera sotto il monumento ai Caduti

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di Martino Agostoni

Né la scalinata chiusa da una cancellata per impedire bivacchi e incursioni sul monumento ai Caduti, né il filare di siepi attorno alle aiuole del basamento per rimarcare che non sono giardinetti per far giocare i bambini o un’area verde per i cani, ma una soluzione meno invasiva come cartelli di richiamo al rispetto del luogo o altri elementi che non alterino l’aspetto della piazza. E anche un intervento di restauro e riqualificazione dell’intero monumento di piazza Trento e Trieste che riguardi le parti esterne e l’interno con la possibilità, dopo oltre un decennio dal primo progetto di un museo della memoria, di realizzare nella cripta sotto la grande scultura in bronzo il Memoriale dei monzesi aperto al pubblico.

Può iniziare una nuova stagione per lo storico monumento ai Caduti - opera realizzata dopo la Grande Guerra da Enrico Pancera e collocata dal 1932 nella piazza più grande e importante di Monza - non per questioni tecniche ma grazie alla conclusione di una lunga causa legale. Si è risolto il contenzioso tra il Comune e l’architetto che nel 2005 ha avuto l’incarico di progettare la riqualificazione del Pratum Magnum, quindi di piazza Trento e delle altre piazze attorno al municipio, un’operazione a cui è stato aggiunto come elemento accessorio anche la progettazione di un museo della memoria all’interno del monumento. Un progetto preliminare da circa 1,3 milioni risalente al 2010 e mai realizzato, per cui l’architetto ha presentato al municipio una parcella da poco più di 120mila euro per la prestazione professionale aggiuntiva. Su questo pagamento (e anche su altre questioni relative alla nuova piazza Trento) si è aperto un contenzioso che si è risolto con il riconoscimento all’architetto di un indennizzo di 14 mila euro dal Comune. È la svolta non solo per la vicenda legale, ma soprattutto per il monumento ai Caduti per cui ora si sbloccano le possibilità di intervento e si dà libertà al municipio di progettare e realizzare nuove soluzioni "per risolvere i problemi cronici di quest’opera, sia strutturali e di restauro, sia di decoro", chiarisce l’assessore ai Lavori pubblici Marco Lamperti.

E, aggiunge, "ora, chiusa la questione legale, ragioneremo anche su come potremo realizzare il Memoriale all’interno del monumento, un intervento che presenta come problema principale la realizzazione di un accesso pubblico adeguato perché la struttura sotterranea ha un ingresso stretto che passa da una scala a chiocciola". Il nuovo progetto di recupero generale del monumento ai Caduti è ancora in fase di studio, mentre una scelta che è già stata fatta dall’attuale Amministrazione Pilotto è quella di non dare seguito al progetto di sistemazione della sola parte esterna del monumento preparato nel 2019 dalla precedente giunta Allevi.

È l’intervento dal costo di quasi 50mila euro che prevede una cancellata per chiudere la scalinata e una siepe lungo il perimetro dell’aiuola come elementi per impedire usi impropri del monumento, oltre alla sostituzione del parapetto vandalizzato su lato opposto alla scalinata e la sistemazione dell’illuminazione. "L’intervento sulla nuova illuminazione del monumento partirà presto, mentre – anticipa l’assessore Lamperti – non realizzeremo il progetto dei cancelli o di altri elementi che avrebbero un impatto significativo sull’architettura del luogo. Stiamo invece valutando soluzioni meno invasive, a partire dal posizionamento di cartelli per disincentivare chi entra nelle aiuole o sale sul basamento". Un cartello in metallo, però, c’è già da anni ai piedi della scalinata che porta all’altare sotto la grande statua in bronzo con scritto che quello è un “luogo in cui ricordare tutti i caduti di tutte le guerre. Si prega di mantenere un comportamento rispettoso“. Un invito rimasto finora lettera morta.