Bocche cucite davanti alla giudice da parte dei sei indagati finiti in carcere per la presunta associazione a delinquere finalizzata alla truffa e all’autoriciclaggio per le auto, più di un centinaio, comprate in tutta Italia con finanziamenti o contratti di leasing di cui poi non pagavano le rate e poi rivendute a ignari clienti. La gip del Tribunale di Monza, Angela Colella, firmataria dell’ordinanza di custodia cautelare eseguita dalla Guardia di Finanza del Comando provinciale di Monza nei confronti di 14 persone, ha già sottoposto ad interrogatorio di garanzia i detenuti, che si sono tutti avvalsi della facoltà di non rispondere. Nessuno ha presentato richieste di modifica delle misure cautelari. Tra quelli finiti in manette in Brianza ci sono padre e figlio, 54 e 32 anni, Pietro e Yuri Mottadelli, quest’ultimo titolare di una concessionaria di auto a Bellusco e il primo con vecchi precedenti penali in materia di veicoli e altri commercianti del settore del Vimercatese, Bartolomeo Arena, Raffaele Iantonio e Luigi Magno, nonché il 34enne Antony Simon Uier di Capriate San Gervasio, in provincia di Bergamo.
Sono ritenuti dagli inquirenti gli ideatori della mega truffa alle finanziarie, per un importo che supera gli 8 milioni di euro, che i finanzieri, con l’ausilio di unità cinofile ’cash dog’, hanno provveduto a sottoporre a sequestro preventivo. Tra le parti offese ci sono la finanziaria della Hyundai, che ha presentato denuncia dopo essersi resa conto che troppi finanziamenti non venivano onorati, ma anche un gruppo bancario italiano. Le indagini, coordinate dal pm monzese Salvatore Bellomo, hanno consentito di capire che la banda si avvaleva di soggetti di etnia sinti reclutati come prestanome a cui intestare un contratto di finanziamento dopo avergli fatto ottenere una falsa documentazione sui redditi ed aprire un regolare conto corrente su cui fare addebitare le rate poi non pagate. In realtà si trattava di nullatenenti che poi non pagavano i debiti contratti con le finanziarie. Ma le auto venivano però nel frattempo ritirate e rimesse sul mercato a ignari acquirenti.
S.T.