I soldi per la piscina ci sono ma non si possono spendere

La Regione ha destinato 2 milioni al consorzio per i lavori all’impianto nel Parco. L’area però oggi è in concessione ad Aci-Sias e lo stanziamento è inutilizzabile

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di Martino Agostoni

Sono confermati i 2 milioni di euro per il recupero della piscina dell’autodromo, ma arrivare a spenderli è un’operazione sarà tutt’altro che facile.

E dopo 2 anni dal loro stanziamento - inserito nel bilancio 2021 di Regione Lombardia con un apposito emendamento per la valorizzazione della vasca olimpionica presente nel parco all’interno dell’area dell’autodromo - risulta che, oltre a non essere sufficienti a coprire i costi, non ci sono le condizioni per poterli usare. Dall’1 marzo, dalla conferma del Consorzio di gestione di Parco e Villa Reale come ente beneficiario dei 2 milioni, bisogna arrivare alla stipula della convenzione tra Pirellone e Consorzio per poter impiegare il contributo regionale senza che questo decada, un passaggio che però viene finora rinviato. Bisogna prima mettere in ordine un po’ di tasselli del complicato quadro in cui è inserita la vasca all’aperto vicina all’ingresso di santa Maria delle Selve, chiusa per manutenzione da circa 5 anni. A cominciare dal far tornare nelle disponibilità del Consorzio l’area della piscina del parco, un impianto che rientra nella concessione dell’autodromo affidata ad Aci che, a sua volta, l’ha sub-affidata alla sua controllata Sias spa. Sia Aci sia Sias devono adottare un atto con cui danno il consenso perché il Consorzio possa disporre della piscina che, inoltre, dovrà essere anche legittimato a operare su quell’area dai Comuni di Monza e di Milano, che assieme alla Regione sono i proprietari formali dei terreni del parco.

Oltre alle questioni amministrative, vanno poi risolte quelle economiche perché rispetto alla previsione fatta a fine 2020 con l’emendamento al bilancio regionale che ha approvato il contributo, 2 milioni di euro non bastano a riqualificare la piscina olimpionica. Quindi è stata avviata dal Consorzio la redazione del Piano di fattibilità tecnica ed economica dell’intervento, un progetto che quantifichi il costo del recupero della piscina del parco e lo divida in lotti in modo che almeno il primo, assieme alle spese di progettazione, possa essere coperto con il contributo regionale di 2 milioni, mentre per i successivi lotti saranno cercate ulteriori fonti di finanziamento tra cui non è esclusa una forma di partenariato con operatori privati.

Da parte del Pirellone è stato chiesto al Consorzio di farsi carico dei costi per fare il Piano di fattibilità tecnica ed economica, una spesa che è stato confermato che potrà poi essere recuperata dal contributo di 2 milioni. Intanto resta in attesa la convenzione vera e propria che sblocca l’operazione per sistemare la piscina, una questione che da parte del Consorzio è stata rinviata durante l’ultimo Consiglio di gestione svolto a novembre a una successiva seduta "al fine di consentire l’approfondimento di quanto emerso", si legge nei documenti.