
I monzesi rinunciano a mille auto Acquisti in picchiata dopo 50 anni
di Martino Agostoni
Qualcosa è cambiato nell’ultimo periodo, tanto che anche a Monza, dopo un quarto di secolo di aumento delle auto in città a un ritmo medio di 400 all’anno, è iniziato a diminuire il numero di macchine. Il legame dei monzesi con il proprio mezzo privato è sempre stato forte e, tranne in poche annate durante i periodi peggiori di crisi economica, a cambiare auto o ad avere un veicolo in più in casa a Monza non si è mai rinunciato. Né i quotidiani disagi di traffico, code e parcheggio da affrontare in città, né la conferma da decenni di essere agli ultimi posti della classifica sulla qualità dell’aria, avevano finora influito sulla necessità, o comodità, dei monzesi di avere la propria macchina al punto che gli unici momenti in cui non sono aumentate le vetture private a Monza coincidono con gli anni di recessione economica dal 2010 al 2014: ma c’è stata solo una lieve flessione, con il numero di vetture in città variabile in un quinquennio tra le 76mila e le 77mila unità, che fa interpretare il calo non come una scelta a fare a meno del mezzo privato, ma solo come l’effetto del rinvio dell’acquisto di auto a un periodo economico migliore. E già dal 2015 le macchine a Monza hanno ripreso a crescere come prima e nel quinquennio successivo da 76mila unità sono arrivate al record di oltre 80mila. Una risalita costante fino al 2021 quando invece la curva non solo ha cambiato la direzione, ma ha avuto un crollo senza precedenti con 1.152 auto in meno in un solo anno. E stavolta, a differenza degli anni della crisi dove il calo era stato minimo, si tratta di un’inversione di tendenza significativa soprattutto se confrontata con l’andamento medio registrato tra il 1996 e il 2021, che ha avuto un incremento costante di autovetture a Monza di 401 unità l’anno. Un cambiamento che avviene dopo i due anni di stravolgimento delle abitudini vissuti durante l’emergenza sanitaria del Covid nel 2020 e 2021, un periodo che ha avuto particolari effetti proprio sulla mobilità e con lo smartworking sulle esigenze lavorative, che ha probabilmente portato a valutare necessità diverse per spostarsi.
Ma sono stati anche periodi di forte incertezza non solo economica, in cui l’esigenza di comprare una macchina non è stata tra le priorità in tante famiglie, così come non è da escludere che abbia influito anche una maggiore coscienza ambientale con la diffusione di manifestazioni e campagne informative sul climate change e la vivibilità delle aree urbane. I fattori che hanno portato alla prima importante diminuzione di auto a Monza sembrano molteplici e bisognerà attendere i dati dei prossimi anni per comprenderne meglio l’andamento, ma intanto si può confermare che non è stata certo agevolata dalla possibilità di trovare nei servizi di trasporto pubblico una valida alternativa al mezzo privato con il sistema di bus, treni e metropolitane che a Monza - e in generale nel bacino milanese - resta inadeguato, scomodo e inefficiente nonostante si attenda dal 2016 la loro riorganizzazione da parte dell’Agenzia regionale del trasporto pubblico. I dati sul parco veicolare di Monza sono ricavati dal Pra, il Pubblico registro automobilistico, e vengono elaborati ogni anno dall’Ufficio statistica del Comune. Rispetto all’andamento storico l’anno scorso emerge un primo calo significativo di auto, ma questo non vuol dire che i monzesi abbiano perso l’interesse per i motori. In città restano presenti 103.594 veicoli a motore di ogni tipo, dai motorini ai camion o bus, tra cui 79.024 auto (rispetto alle 80.126 dell’anno prima) e 15.826 moto (nel 2020 erano 15.529), abbastanza per avere un rapporto di 850 mezzi a motore di ogni tipo per 1.000 abitanti. Il rapporto autoabitanti è calato nell’ultimo anno a 579 vetture ogni 1.000 monzesi, ma tolti coloro che non hanno la patente si superano le 700 auto ogni 1.000. Sono numeri che dicono che c’è in media 1,39 vettura per famiglia, che equivale a dire che nessun nucleo familiare a Monza può fare a meno della macchina.