I Comuni più piccoli sono quelli più spreconi

Le città più grandi sono le più virtuose. Faticano ad adeguarsi. le realtà sotto i 5mila abitanti

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I comuni più “spreconi“ di acqua? Sono i più piccoli. Dal censimento Istat aggiornato al 2020, emerge che nelle realtà che contano fino a 5mila abitanti le perdite totali censite ammontano a circa il 47%: praticamente quasi la metà dei volumi di acqua immessi in rete non arriva a destinazione. Al contrario, sono invece più virtuose le città più grandi, dove si registrano maggiori investimenti da parte dei gestori per il rinnovo della rete. Nelle realtà sopra i 250mila abitanti, in effetti, le perdite ‘scendono’ al 31,6%, dato comunque elevato rispetto alla media europea e a ciò che la sostenibilità ambientale richiederebbe. Più che la dimensione, la ragione di questo scarto tra comuni piccoli e grandi risiede, probabilmente, nel tipo di gestione con annessa capacità di investimento. Sempre dalle tabelle dell’Istat, infatti, emerge come proprio nei Comuni sotto i 5mila abitanti sia più frequente la gestione in economia (24,3%, rispetto al 75,5% di gestione specializzata). Al contrario, nelle realtà urbane sopra i 250mila abitanti, la gestione è totalmente specializzata (100%). Tra le province, invece, quella che vede il maggior volume di acqua pro capite immessa (e quindi il maggior consumo) è Brescia.