C’è il Covid, nasce la scuola in casa. L'esperienza di Veronica, mamma di 5 figli

L’home schooling è diffuso all’estero, e questa mamma monzese, l’ha provato: fa risparmiare tempo e denaro. Ecco il suo racconto

La famiglia di Veronica: per aiutare Elisabetta film e cartoon in inglese per tutti

La famiglia di Veronica: per aiutare Elisabetta film e cartoon in inglese per tutti

Monza  - ​Scuola in presenza, didattica a distanza, didattica mista: il Covid ha abituato studenti, insegnanti e genitori a farsi in quattro per studiare. Ma Veronica Cetola, mamma di 5 figli tra cui Elisabetta, durante l’anno scolastico 2020-2021 ha voluto sperimentare la didattica parentale per la prima classe, il cosidetto “home schooling“ che sta prendendo piede anche all’estero. Poi a settembre 2021 Elisabetta ha sostenuto un esame alla scuola primaria Munari, per l’ammissione alla seconda, riuscendo a stupire tutti per la sua preparazione. "Non succede quasi mai – hanno detto le insegnanti – che i bambini in home schooling arrivino così ben preparati, perché di solito tendono a non prendere seriamente i genitori in veste di insegnanti".

Come spiega mamma Veronica (laureata in scienze e tecnologie alimentari, con esperienze da animatrice) con un bambino solo l’attenzione è tutta concentrata, perciò bastano due o tre ore al giorno di studio per un rendimento proficuo, non occorre trasporto, né mensa. "Ho preso visione del programma di prima elementare sul portale della scuola Munari – spiega la mamma – e mi sono avvalsa di libri e quadernoni dei figli più grandi per vedere come venivano sviluppati gli argomenti; cercando sul web gli esercizi per la divisione in sillabe e per le difficoltà grammaticali. Ho fatto costruire l’orologio, il cerchio delle stagioni, i cerchio dei colori primari e dei toni caldi e freddi. Gli argomenti più ostici sono stati il passaggio dalla scrittura in stampatello a quella in corsivo e l’avviamento alla lettura. Qualche difficoltà nel verbalizzare le regole di addizioni e sottrazioni e nella produzione scritta di brevi frasi e pensieri".

In casa tutti parlano inglese, quindi è venuto naturale utilizzare canzoni, cartoons e favole in lingua. È stata anche super esigente mamma Veronica, tant’è che quando Elisabetta a scuola ha scoperto che il programma veniva svolto in tempi diversi nell’introduzione del corsivo e della produzione di testi. "Mi sono fermata alla prima classe – commenta la mamma – soprattutto per l’aspetto fondamentale della socializzazione: vivere insieme in classe è un’esperienza insostituibile come le uscite con i compagni e la gestione delle contrarietà tra pari".

Ma è stata una bellissima esperienza: rafforza il legame genitore/figlio e migliora l’insegnamento. Infatti i figli più grandi sono stati quasi gelosi a posteriori, per non aver goduto della stessa esperienza. "Ipotizzavo di ripeterla con la bimba più piccola, Diana 4 – dice Veronica – ma penso che mi darebbe parecchio filo da torcere, vedrò cosa preferisce fare. Del metodo ufficiale mi lascia perplessa l’uso di tante schede precompilate che i bambini devono riempire con una parola o a crocette. Penso che debbano scrivere di più di loro pugno".