di Cristina Bertolini
Dai fornelli della scuola alla cucina dell’asilo notturno. Per offrire un pasto caldo agli ospiti del rifugio di via Raiberti gestito dalla Fondazione San Vincenzo. I argazzi della 2^B dell’istituto alberghiero Olivetti in divisa da ristorante stellato hanno preparato il pranzo a 32 persone in difficoltà, alcune senza fissa dimora. Alla sera è toccato ai ragazzi di 5^ offrire il servizio ai 24 che trascorrono la notte al pensionato. A metà mattina i ragazzi sono arrivati insieme ai loro insegnanti Alfonso Sciortino per la cucina e Domenico Colaci alla guida della squadra di camerieri. "È un’esperienza nuovissima – racconta Gabriele Segreto –. Siamo arrivati senza niente, utilizzando gli ingredienti già presenti in cucina abbiamo preparato un risotto con le zucchine, polpette e hamburger. È stata un’esperienza molto formativa avere dei clienti come un vero ristorante, ma anche emozionante". A mezzogiorno gli ospiti vengono accolti dal direttore che tutti conoscono per nome, Luigi. Lui ricambia salutandoli uno a uno, come amici che vengono a casa a pranzo. Presenta i ragazzi come il futuro della cucina e della grande ristorazione che si sono resi disponibili. "È facile incontrare persone brillanti con una bella casa e un buon lavoro – ha detto poi Luigi ai ragazzi – ma i sorrisi più veri li ho incontrati qui. Portate a casa l’esperienza e la testimonianza che queste persone sono in grado di regalarci. A volte ti cade una tegola in testa e nessuno ti aiuta. I nostri ospiti hanno avuto una vita condizionata da un imprevisto".
Entrano e si siedono in silenzio. Volti provati da una vita in strada, molti italiani che hanno perso il lavoro, alcuni sudamericani, solo qualcuno arriva dall’Africa. "Ho imparato che possiamo aiutare gli altri – dice Nicolò, 15 anni, divisa immacolata e cappello da chef stellato – sono contento nel vedere che sono soddisfatti di quello che prepariamo". "Ho fatto il bis – dice Giorgio – questo sarà il mio unico pasto della giornata".