Guerra al Covid, arrivano i nostri al San Gerardo

Una ventina di infermieri e medici militari a Monza poi rinforzi a Desio. Una struttura esterna all’ospedale per i pazienti meno gravi

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di Marco Galvani

Emergenza Covid, arriva l’esercito in ospedale. Il primo contingente sarà operativo al fronte del San Gerardo già entro questa settimana: 10 medici e altrettanti infermieri militari che andranno ad aiutare i colleghi ‘civili’ a Monza. Successivamente arriveranno altri rinforzi che prenderanno servizio all’ospedale di Desio. In totale il personale sanitario militare consentirà l’apertura di una quarantina di posti letto in più rispetto agli attuali tra i due ospedali dell’Asst di Monza che, ad oggi, devono fare i conti con 380 medici e infermieri a casa perché positivi.

Un aiuto concreto chiesto da giorni dal direttore generale dell’Asst, Mario Alparone, con il sostegno del sindaco Dario Allevi, e dell’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera.

Una richiesta che si è aggiunta all’appello alla solidarietà sanitaria a livello regionale che ha portato, negli ultimi giorni, al trasferimento in altre province di una novantina di pazienti. Tanto che oggi tra San Gerardo e Desio i ricoverati sono passati in una settimana da 504 agli attuali 434, di cui 49 in terapia intensiva.

Non appena sarà raggiunta "una condizione di maggiore stabilità" potrebbe anche essere realizzata una struttura mobile esterna all’ospedale per gestire pazienti a bassa complessità. "Un nuovo modello operativo con una logistica che agevoli anche lo svolgimento delle attività assistenziali, migliorando il rapporto infermieriposti letto così da impegnare meno risorse di quanto avvenga negli attuali reparti ospedalieri e decongestionare la struttura ospedaliera che deve riprendere al più presto la sua completa offerta di cura", la prospettiva del direttore Alparone. Che rivolge "un ringraziamento particolare al colonnello Fabio Zullino, alla sua squadra e al Comando logistico dell’Esercito Italiano, per aver risposto prontamente al nostro appello. Il loro aiuto non verrà utilizzato solo per surrogare una temporanea mancanza di personale, ma costruiremo un nuovo modello operativo appena raggiungeremo condizioni di sicurezza. Un nuovo modello operativo di tipo ospedaliero, quindi come quello costruito invece sul territorio con gli hotspot avviati per primi a Varedo, a dimostrazione di come questa Azienda stia combattendo con visione e forza questa eccezionale situazione".

E un pensiero particolare lo vuole dedicare a tutti i “suoi“ operatori sanitari per "la loro incessante opera di contrasto al virus". Perché, come conferma lo stesso assessore Gallera, "in queste settimane hanno svolto un lavoro impressionante, reggendo ad una situazione delicata e difficile. Il coinvolgimento della sanità militare garantirà un valido supporto ai nostri professionisti e alle cure dei pazienti".

Ora "mi auguro che i medici dell’Esercito possano restare a Monza fino a quando saranno ripristinate condizioni di normalità per la cura quotidiana dei nostri pazienti", l’auspicio del sindaco, in prima linea nelle richieste di aiuto rivolte all’Esercito e agli ospedali delle province meno travolte da questa seconda ondata di contagi. Questi rinforzi permetteranno di "affrontare con maggiore serenità i massacranti turni di lavoro imposti da questo maledetto virus". Che continua a colpire: 749 i nuovi contagi in Brianza nelle ultime 24 ore.

"Guardando l’andamento nell’ultima settimana abbiamo dati discreti – la valutazione del sindaco Allevi -. In provincia c’è stata una diminuzione media giornaliera dei nuovi positivi del 17%. Siamo passati da circa mille all’attuale media di 827. A Monza città, invece, si è scesi da 120-130 a 108". Certo, "non è ancora il calo che speravo arrivasse, ma è una discesa che se proseguisse anche in questa settimana farebbe ben sperare".

E questo si riflette anche sugli ospedali: "Negli ultimi giorni c’è stato un saldo positivo tra dimessi e ricoverati, e questo ha permesso anche di trasferire nei reparti i pazienti ricoverati in pronto soccorso per carenza di posti letto". Sia chiaro, "la situazione non è più drammatica, ma resta preoccupante". Mentre resta ancora alto il "doloroso dato dei decessi: nell’ultima settimana nella città di Monza siamo passati da 287 a 312.

Ma, come hanno spiegato gli esperti, quello dei decessi sarà l’ultimo dato a diminuire". Per il momento si spera che continui il calo dei contagi: "Se prosegue questo trend è ragionevole pensare a un eventuale allentamento delle restrizioni – ipotizza Allevi -. Questo non vuol dire un liberi tutti, deve sempre e comunque essere garantito il massimo della sicurezza. Giovedì avremo un incontro con la Regione e i colleghi degli altri capoluoghi di provincia per valutare la situazione. Ora di allora speriamo ci sia un ulteriore miglioramento dei dati per poi venerdì far chiedere dal presidente Attilio Fontana al Governo un allentamento delle restrizioni o un cambio di colore della nostra regione".