Grandi manovre sul Naviglio piccolo

Cornate, operazione sicurezza della Regione per rafforzare l’alzaia e riaprire tratti oggi chiusi al passaggio

Migration

di Barbara Calderola

Operazione sicurezza sui Navigli, oltre 5 milioni di euro di investimento e il sogno nel cassetto della navigabilità. La Regione investe sulle vie d’acqua e Cornate avrà un posto speciale nel restyling quinquennale approvato dal Pirellone con diversi obiettivi: tutela, turismo, agricoltura. Il comune beneficerà insieme a Paderno di una fetta consistente degli oltre 3 milioni che l’assessore alla Mobilità sostenibile Claudia Maria Terzi intende destinare alla protezione di percorsi per visitatori e sportivi. Altri 120mila euro serviranno alla manutenzione dell’alzaia e al restyling del ponte-canale sul Molgora. Saranno rafforzate le rive e tratti oggi chiusi al pubblico torneranno a ospitare gli amanti della natura.

"Mettiamo in campo risorse importanti per riqualificare e valorizzare un patrimonio unico – spiega l’assessore –. Finanziamo il programma del Consorzio di bonifica Est Ticino-Villoresi, che comprende anche la maggior fruibilità delle conche e il ripristino dei percorsi ciclopedonali perduti". Il Naviglio piccolo fra Paderno e Cornate è uno snodo fondamentale dell’antico sistema di navigazione che parte dal lago di Como e arriva all’ombra della Madonnina, al centro di un progetto di recupero che strizza l’occhio "alla sostenibilità con un impatto importante sullo sviluppo". Questa tranche di lavori è un tassello del puzzle che Pirellone, Palazzo Marino e Comuni provano a comporre da tempo. Per tornare a utilizzare le acque del canale di casa, chiuso dal 1930, servirebbero altri 15 milioni di euro da investire per valorizzare tesori come le centrali elettriche idroelettriche Bertini ed Esterle, lo Stallazzo, l’antica stazione di posta, il santuario della Rocchetta fra vestigia romane e cascate con panorami mozzafiato. La via è sempre la stessa, da secoli. Da quando, a inizio Cinquecento, per la prima volta Leonardo la mise sulla carta per conto di Francesco I di Francia, dopo la battaglia di Melegnano nel 1515. Fu concepita dal grande genio, ma terminata solo nel 1777 da Maria Teresa d’Austria.

Nel tempo gli obiettivi militari che l’hanno ispirata hanno ceduto il passo a gitanti alla ricerca di emozioni. Prima fra tutte, godersi con i propri occhi gli sfondi della Gioconda e della Vergine delle Rocce. Leonardo il ’cornatese’ abitò sei anni nella vicina Vaprio e si innamorò del paesaggio. Tanto da fissarlo per sempre nei quadri più celebri del mondo. Oggi, in piena industria 4.0 si vira sulla chiave economica. Dietro all’idea di tornare a navigare c’è un modello di sviluppo che valorizza l’ambiente e scommette sul turismo. I visitatori ci sono già, ma rimettere in funzione il canale significherebbe trasformarli in una presenza che fa Pil.