A rischio il futuro del Gp d'Italia a Monza: rispunta Imola

La firma dell'accordo fra Aci e Liberty Media per i prossimi 5 anni non esclude che la gara si possa correre in altri circuiti nel caso la pista di Monza non soddisfi le richieste

La festa Ferrari per la vittoria

La festa Ferrari per la vittoria

Monza, 10 settembre 2019 - Gp sotto scacco. Se l’autodromo non dovesse essere in grado di organizzare la gara o di soddisfare le richieste di Liberty Media (anche, e soprattutto, per eventuali interventi sulla pista e sulle strutture del circuito) in tempo utile, la carovana della Formula Uno andrebbe a correre su un altro circuito.

I padroni americani del circus iridato non vogliono fare a meno del Gran premio d’Italia, che rimarrebbe comunque in calendario. Questo è l’impegno che Aci Italia e Liberty Media hanno sottoscritto tra i punti del contratto che ha garantito altri 5 anni di F1. Un dettaglio che, evidentemente, tiene sotto pressione Monza. E che trapela proprio in quella che tutti hanno definito «la settimana perfetta», con i 90 anni del Gp d’Italia, il novantesimo della Ferrari e, appunto, la garanzia della Formula Uno fino al 2024, festeggiati insieme alla vittoria in gara del Cavallino Rampante.

Vuol dire che il meno è fatto. Significa che non è più «O Monza o niente Gp». Che non ci si può più permettere di perdere tempo nei corridoi della burocrazia. Perché il mondo della Formula Uno corre molto più veloce. E più veloce viaggiano molti altri circuiti del calendario. La storia, però, qualcosa ha insegnato, e non a caso nella nuova convenzione tra Aci Italia e Consorzio Parco e Villa per la gestione dei 120 ettari di autodromo, è stata inserita la costituzione di una “Conferenza permanente dei servizi per il rilascio di permessi, pareri, licenze, autorizzazioni e atti di assenso necessari alla realizzazione dei progetti e degli interventi di qualunque natura essi siano”.

Un acceleratore per garantire ad Aci Italia la possibilità di «eseguire i lavori di adeguamento dell’impianto o nuove opere indispensabili per la sicurezza o comunque richiesti da prescrizioni di autorità sportive». Perché altrimenti Monza si dovrebbe fare da parte e Aci trovare una soluzione alternativa al Gran premio d’Italia.  Dove? Le bocche sono cucite ma il pensiero corre a Imola, storica “avversaria” di Monza. L’Enzo e Dino Ferrari ha l’omologazione Fia di grado 1 (e quindi può ospitare tutte le manifestazioni internazionali che si disputano sotto l’egida Fia, a cominciare dalla Formula Uno) riconfermata già nel 2017 fino al 2020. E sfogliando all’indietro la storia del Gp d’Italia, arrivando al 1980 ci si ferma proprio sulle rive del Santerno.

L'unico anno – nella F1 dell’era moderna – in cui Monza rimase fuori dal calendario. Il Gran premio d’Italia andò a Imola, promossa dall’allora boss Bernie Ecclestone che dal 1978 (dopo il tragico incidente di Ronnie Peterson) volle crearsi un’alternativa visto che Monza tardava a rispettare le “sue” richieste di lavori e adeguamento del circuito. E comunque sempre la storia del motorsport potrebbe suggerire anche un’altra (a dire il vero poco suggestiva) possibilità. Quella di vedere correre il Gp d’Italia oltre confine. In fondo, nel giugno del 2016 il Gran premio d’Europa l’hanno organizzato a Baku, capitale dell’Azerbaijan. In Asia.