Gran Premio di Monza, il manifesto futurista fa gridare al fascismo

Polemica intorno al poster ufficiale del Gran Premio d'Italia 2020 di Formula 1

La contestata locandina del Gp di Monza

La contestata locandina del Gp di Monza

Monza, 5 agosto 2020 - E per fortuna la Ferrari è rossa e non nera (come la Mercedes quest’anno). C’è infatti polemica intorno al manifesto ufficiale del Gran Premio d’Italia 2020 di Formula 1 presentato ieri mattina.

Una locandina in stile futurista per celebrare un’edizione “straordinaria“ che si correrà senza pubblico sulle tribune a causa della pandemia. Nel poster un’auto rossa e sullo sfondo la Villa Reale sorvolata dalle Frecce Tricolori. Tutto secondo «un’ispirazione che trae origine dal futurismo di inizio Novecento (periodo nel quale fu costruito l’autodromo ndr), che individuò nella velocità uno dei suoi temi fondanti», le motivazioni degli ideatori del manifesto. Ma qualcuno ha storto il naso vedendoci un chiaro richiamo al fascismo. «A chi il Gran Premio d’Italia? A Noi!», ha postato su Facebook l’ex presidente della Provincia, Roberto Invernizzi (Pd) richiamando un noto motto fascista. E giù commenti. Pro e contro.

Una polemica alla quale non si è sottratto il consigliere regionale della Lega, il brianzolo Andrea Monti: «Complimenti agli ideatori del manifesto - ha detto -. Ritengo davvero azzeccato il rimando al movimento futurista in un momento come quello che stiamo vivendo». Ma «qualcuno - ha proseguito Monti - ha pensato bene di costruire, sopra a questa immagine, una ridicola polemica legata all’apologia di fascismo. Spero che faccia retromarcia prima di imbarcarsi in misere figuracce sia sulla storia dell’arte che su quella dell’automobilismo sportivo. Non vorrei infatti che la furia iconoclasta resti priva di controllo e si finisca per chiedere la chiusura del Museo del Novecento a Milano».