Monza, il Gran premio del tira e molla

Prima l’annuncio del rinnovo per 5 anni, poi la doccia fredda. Ora si tratta

Pubblico in tribuna al Gp di Monza

Pubblico in tribuna al Gp di Monza

Monza, 8 luglio 2019 - Gran premio d’Italia, è quasi fatta. Anzi no. O forse sì. Negli ultimi due mesi, a correre dietro alle pubbliche dichiarazioni di chi sta trattando con i padroni della Formula Uno per garantire a Monza altri 5 anni nel calendario del Mondiale - ovvero il presidente di Aci, Angelo Sticchi Damiani - s’è fatta solo una gran confusione. Prima il trionfalismo dell’annuncio dell’accordo trovato con Liberty Media e della firma entro luglio. Poi, dal paddock di Montecarlo, la doccia gelata. Con lo stesso numero uno di Aci a mettere in discussione il Tempio della velocità: «Il Gran premio ci sarà nei prossimi 5 anni oltre il 2019, spero a Monza che resta al primo posto ma si devono verificare alcune condizioni».

Riserve che lasciano al «90% le possibilità». Una palese allusione ai 100 milioni di euro di investimenti di cui ha bisogno l’autodromo. Quelli urgenti valgono una sessantina di milioni e riguardano tribune, viabilità e servizi. E Sticchi Damiani non ha mai fatto mistero di aspettarsi un impegno da parte di Monza, in particolare in merito al canone di concessione (900mila euro all’anno) per la gestione dei 140 ettari di Parco in cui è presente il circuito.  Ora un nuovo slancio in avanti. Sempre dalla stessa fonte: «Il rinnovo del Gp a Monza? Siamo sulla buona strada». Se non si tratta di tattica, evidentemente gli ultimi incontri in Regione hanno allentato le tensioni. Che sia davvero più vicina la firma del rinnovo di 5 anni del Gp d’Italia a una cifra top secret che comunque dovrebbe aggirarsi attorno ai 100 milioni di dollari complessivi? Sicuramente, parola di Sticchi Damiani, «Con Chase Carey (il numero uno della F1, ndr) siamo d’accordo, sono assolutamente tranquillo e ottimista su questo», ma non basta.

In effetti, «ci sono tante questioni da affrontare», le ultime parole di Dario Allevi, sindaco di Monza e presidente del Consorzio Parco e Villa, l’ente a cui Sias (la società di Aci che gestisce l’autodromo) versa i 900mila euro di canone. Soldi che il Consorzio utilizza, insieme alle entrate derivanti dalle altre concessioni all’interno del Parco, per garantire la manutenzione del verde e le altre attività istituzionali. Ma, sia chiaro, «sono 900mila euro per la gestione non della sola pista ma di 140 ettari di Parco. Se poi Sias non riesce a utilizzare e fare vivere tutta l’area in concessione, questo è un problema suo», aveva puntualizzato. E quindi, prima di andare incontro a Sias il sindaco vuole vedere il piano di 100 milioni di euro di investimenti che Aci ha annunciato nel momento in cui arriverà la firma del contratto con Liberty Media.  «Quando avremo in mano il Piano economico-finanziario, valuteremo la situazione, l’ammortamento e l’eventuale proroga dell’attuale convenzione con Sias che scade nel 2026. Se ci saranno le condizioni, per dare la possibilità a Sias di spalmare il più possibile la restituzione dei prestiti che dovrà fare per ammodernare l’autodromo, prolungheremo la convenzione per più anni».