Gran Premio, Monza avanti tutta: "Niente sconti alla Sias"

Il sindaco Allevi: "Perplesso per le riserve di Sticchi Damiani sul Gp"

Gran Premio di Monza

Gran Premio di Monza

Monza, 10 giugno 2019 - GP d’Italia, è guerra di nervi. Di trattative. E di silenzi. Perché le parole pronunciate dal presidente Aci, Angelo Sticchi Damiani, nel paddock di Montecarlo hanno mandato in fibrillazione la Monza della politica e degli appassionati di Formula Uno. «Il Gran Premio ci sarà nei prossimi 5 anni oltre il 2019, spero a Monza che resta al primo posto ma si devono verificare alcune condizioni»: così parlò il numero uno Aci. Alludendo ad «altri aspetti legati al territorio e alle infrastrutture che debbono essere rivisti». Eppure un paio di settimane prima aveva pubblicamente annunciato di aver raggiunto l’accordo economico con i proprietari del circus iridato - gli americani di Liberty Media - per un rinnovo di 5 anni del Gp d’Italia per una cifra top secret ma intorno a 100 milioni di dollari complessivi.

E infatti «mi hanno stupito le dichiarazioni di Sticchi Damiani che in pochi giorni sembra aver cambiato idea – la perplessità del sindaco di Monza, Dario Allevi –. Continuo a non capire perché abbia voluto uscire con quelle affermazioni che complicano un po’ il lavoro». Insomma, «avrebbe potuto manifestare le sue riserve durante l’ultima riunione del tavolo tecnico che abbiamo fatto in Regione, e invece non ha battuto ciglio», mette i puntini Allevi. Che, comunque, confida nel «lavoro dei tecnici e della parte politica» per riuscire a portare a casa il risultato, ovvero la permanenza di Monza nel calendario del Mondiale di F1.

«Ci sono tante questioni da affrontare, motivo per cui fino ad ora non mi sono espresso – chiarisce il sindaco –. Prima preferisco sciogliere i nodi - perché non voglio neanche prendere in considerazione l’idea che Monza possa perdere il Gran premio -, poi lo annuncio». La partita non è facile, «alcune cose si possono fare, altre no. Ci stiamo ragionando, anche per quanto riguarda la gestione dell’autodromo». E il riferimento va alla richiesta di Aci di ridurre, se non addirittura eliminare completamente, il canone che Sias (la società di Aci che gestisce il circuito) versa ogni anno al Consorzio Parco e Villa Reale.

«Stiamo parlando di 900mila euro all’anno – fa i conti Allevi –. Soldi che il Consorzio utilizza, insieme alle entrate derivanti dalle altre concessioni all’interno del Parco, per garantire la manutenzione del verde e le altre attività istituzionali. Ma, sia chiaro, sono 900mila euro di un canone per la gestione non della sola pista ma di 140 ettari di Parco. Se poi Sias non riesca a utilizzare e fare vivere tutta l’area in concessione, questo è un problema loro». Andare incontro a Sias? «Intanto aspettiamo di vedere il piano di 100 milioni di euro di investimenti che Aci ha annunciato nel momento in cui arriverà la firma del contratto con Liberty Media – fa il punto Allevi –. Quando avremo in mano il Piano economico-finanziario, valuteremo la situazione, l’ammortamento e l’eventuale proroga dell’attuale convenzione con Sias che scadrà nel 2026. Se ci saranno le condizioni, per dare la possibilità a Sias di spalmare il più possibile la restituzione dei prestiti che dovrà fare per ammodernare l’autodromo, prolungheremo la convenzione per più anni».