Monza, Gran Premio di Formula 1: chiesti troppi soldi per il rinnovo

Per Sticchi Damiani (Aci) il contratto non è sostenibile. Rigettata la prima richiesta di Liberty Media

Liberty Media acquista la Formula 1 (Afp)

Liberty Media acquista la Formula 1 (Afp)

Monza, 26 marzo 2019 - Il primo invito rinnovare il contratto per la Formula Uno lo ha declinato. E ora "sto aspettando che la situazione si chiarisca". Angelo Sticchi Damiani, presidente di Aci, ha sulle spalle la responsabilità del futuro del Gran premio d’Italia a Monza. Ma, al di là del cuore, servono "nervi saldi e testa lucida. Non posso farmi tirare per la giacchetta". Oggi le cifre "sono troppo alte".

Ormai nell’organizzazione di una gara di Formula Uno è difficile perderci poco. L’ultimo Gp d’Italia ha chiuso con una perdita di circa 12 milioni al netto di tutti i contributi. E’ stato così anche l’anno precedente. E non è soltanto un problema di Monza. Per questo meno di due mesi fa la Fopa, ovvero l’associazione degli organizzatori del Gran premi, aveva inviato una lettera di critiche a Liberty Media, l’americana proprietaria del circus iridato, sottoscritta a Londra da 16 rappresentanti su 21 del totale dei Gp. A fartraboccare il vaso, la decisione di portare la F1 a Miami praticamente a costo zero per il primo anno. E oggi, alla luce anche del forte sconto avuto da Singapore per il rinnovo, i costi attuali della gara italiana non sono più sostenibili. Soffrono tutti: Silverstone, Barcellona, Hockenheim. Città del Messico ha assicurato il 2020 mentre per il 2021 il governo ha già detto di non voler più pagare somme da capogiro. E Monza? Monza per il Gp di quest’anno, l’ultimo in base all’accordo triennale sottoscritto con l’ex patron Bernie Ecclestone, deve pagare 24 milioni. Per un rinnovo dal 2020 al 2024 si parla di una cifra complessiva di oltre 122 milioni di dollari. Quasi 25 milioni all’anno.

"L’attuale contratto è stato firmato in stato di assoluta necessità e senza alcuna possibilità di trattare – chiarisce Sticchi Damiani -. Non confermerò mai una situazione del genere". Tra l’altro, "tutti dicono che la Formula Uno non può fare a meno di Monza ma poi i numeri non sono coerenti con le parole". Oltretutto «stiamo trattando per la riduzione delle perdite non certo per aumentare i guadagni», mette i puntini il presidente Aci. Può contare sull’appoggio incondizionato del Governo (da un punto di vista morale) e di Regione Lombardia (che ha già confermato il sostegno economico di 5 milioni di euro per ogni anno di contratto). Il tema su cui ragionare, però, non dovrebbe essere qualche milione in più all’anno o qualche metro quadrato in più di hospitality. Liberty Media dovrebbe guardare quanto “incassa” in più in visibilità con il Gran premio d’Italia a Monza.

Il nuovo corso dell’organizzazione del Gp con l’avvento di Aci ha permesso di cambiare il passo: l’anno scorso il gemellaggio con Venezia, quest’anno il Piemonte (Torino). "Il Gran Premio deve essere visto come un grande investimento per il nostro territorio e le nostre eccellenze – continua Sticchi Damiani -. Facciamo qualcosa che va oltre la gara, coinvolgendo tutto il territorio nazionale. La visibilità che possiamo dare noi ha caratteristiche uniche nel mondo". Senza contare il fatto che "abbiamo sempre risposto sì alle richieste che ci sono state fatte a ogni rinnovo, abbiamo sempre dimostrato le nostre capacità a volte anche più delle aspettative, quindi – puntualizza il numero uno di Aci – abbiamo la coscienza pulita". Certamente "continueremo a trattare e a soffrire, ma andrò a Londra soltanto quando Liberty Media avrà una buona volontà". Altrimenti, non si firma.