Giro di vite sui furbetti delle case comunali

Accertati 30 morosi a Varedo, partono le convocazioni in municipio. Obiettivo, recuperare 150mila euro attraverso un programma di piani di rientro

Migration

di Veronica Todaro

L’attenzione non è mai venuta meno, ma questa volta l’assessore ai Servizi al cittadino Matteo Figini ha fatto di più. Dopo un lungo lavoro dell’Ufficio Case durato più di sei mesi e con l’introduzione di un nuovo sistema informatico di gestione degli appartamenti di Edilizia residenziale pubblica, ora sarà possibile garantire "un attento e severo controllo sui debitori delle case popolari".

È così che l’assessore, nonostante i ripetuti solleciti negli anni, ha scoperto che ci sono ancora più di 30 famiglie che vantano debiti nei confronti dell’amministrazione comunale con un ammanco per le casse pubbliche di circa 150mila euro. "Sono emersi ammanchi alle casse dell’ente per molte migliaia di euro. È per questo che, in soli 15 giorni, abbiamo deciso di studiare e portare all’attenzione della giunta una delibera mirata al recupero di queste somme".

"Per debiti fino a mille euro invieremo tre bollettini di uguale somma da pagare ogni tre mesi con periodicità differente rispetto ai mesi di consueto addebito delle rate di affitto. Per debiti fino a tremila euro il pagamento dovrà essere effettuato con rate da trecento euro ciascuna fino all’importo totale dovuto, sempre con periodicità che non si sovrapponga ad altre incombenze per favorire un’utenza comunque fragile e svantaggiata". Per debiti maggiori, i cittadini riceveranno una lettera personale firmata dall’assessore e dovranno "tassativamente prendere un appuntamento recandosi, entro il 31 luglio presso l’Ufficio Case del Comune di Varedo per fissare un colloquio con l’assistente sociale referente al fine di sottoscrivere il piano di rientro vincolante, che riporterà il numero di rate da pagare con importo da 300 euro ciascuna".

Un esempio: le famiglie che hanno un debito di 4mila euro potranno suddividere i pagamenti in 13 rate da 300 euro ciascuna a cui si aggiunge una rata da 100 euro. La mancata presentazione entro il 31 luglio per fissare il colloquio con l’assistente sociale, la mancata sottoscrizione del piano di rientro o il mancato pagamento di anche una sola rata sarà considerata inadempienza e l’Ufficio procederà con l’emissione di un unico bollettino con l’importo totale del debito da pagare in unica rata entro la scadenza di 60 giorni. Successivamente l’inadempienza sarà disciplinata come previsto dalla normativa regionale vigente per la decadenza dalla assegnazione dell’alloggio pubblico. Gli alloggi si trovano nelle vie San Giuseppe, Vittorio Emanuele, Monte Bianco e Aquileia. "Ho pieno rispetto per questi cittadini e per le loro situazioni di svantaggio – conclude l’assessore – ma ancora più rispetto dobbiamo averlo nei confronti di altri cittadini svantaggiati che a differenza loro pagano l’affitto sul mercato privato con importi ben più alti".