Storie d'impresa, la Gilson di Lissone: "Restiamo in Italia, ma serve una svolta"

Parla Paolo Perego, che dal 2008 gestisce l'azienda

Paolo Perego

Paolo Perego

Lissone (Monza e Brianza), 14 dicembre 2018 - «Mi hanno proposto di andare all’estero, in Carinzia o in Ungheria, ma ho scelto di rimanere in Italia, anche se qui la situazione non è semplice per le imprese». Paolo Perego, ingegnere gestionale, dal 2008 porta avanti la Gislon Pubblicità, fondata nel 1964 da suo zio a Lissone, in Brianza. Producono insegne e vetrofanie, targhe e cartelloni.

Si occupano di stampa digitale e allestimento di stand e negozi anche per grosse griffe come Ray-Ban, con tre dipendenti a tempo indeterminato e altri tre artigiani collaboratori a partita Iva. «Nel nostro settore la velocità è tutto - racconta - ma siamo rallentati da una burocrazia che di certo non favorisce le imprese. Servono infrastrutture e investimenti, invece il Movimento 5 Stelle dice di “no” a tutto: non vogliono la Pedemontana ma neanche il trasporto su rotaia va bene, perché sono contrari alla Tav». Paolo Perego ha preso le redini dell’azienda di famiglia, assieme al cugino, negli anni più bui della crisi economica. Vive in prima linea la rivoluzione digitale, cambiamenti che costringono le imprese a un aggiornamento costante. «Una ripresa dalla crisi c’è stata - racconta - e per noi i momenti più difficili sono superati. Adesso servono investimenti, non è il momento di tirare il freno a mano». L’imprenditore ha ricevuto anche proposte per trasferire l’impresa in zone d’Europa dove la pressione fiscale è più bassa. «Dal punto di vista logistico sarebbe possibile svolgere il nostro lavoro all’estero - spiega - ma non abbiamo intenzione di trasferirci e perdere un rapporto diretto con i clienti.