di Monica Guzzi
Una corsia veloce per autostrada Pedemontana? Parrebbe di sì, visto che, al pari di altre infrastrutture considerate strategiche per i giochi olimpici invernali Milano-Cortina del 2026, l’opera è stata inserita nell’elenco dei cantieri che il governo Conte vorrebbe sbloccare. Ma non tutti nella maggioranza la pensano così: secondo il senatore pentastellato Gianmarco Corbetta, sarebbe solo "una sparata mediatica".
E così, sul cantiere infinito dell’autostrada progettata in origine per migliorare gli spostamenti nell’area nord di Milano, collegando la provincia di Varese con quella di Bergamo, oltre che l’aeroporto di Milano-Malpensa con l’aeroporto di Bergamo-Orio al Serio, si consuma un nuovo strappo nella compagine di governo basata sull’asse Pd-5 Stelle.
Nel mirino uno dei punti più controversi del lungo elenco delle opere strategiche che il ministero per le Infrastrutture e i trasporti ha inserito nel pacchetto di “Italia Veloce” per far ripartire il Paese: la Pedemontana lombarda, il cui maxicantiere, dopo il taglio del nastro della tratta B1 fra Lomazzo e Lentate sul Seveso, oggi è fermo in Brianza in attesa dei risultati dei bandi per il finanziamento e la costruzione di altri due tratti successivi, B2 e C, fino a Vimercate.
Nelle slide “Italia Veloce” della ministra Pd Paola De Micheli, tra le opere prioritarie da sbloccare-finanziare, rientra infatti anche Pedemontana Lombarda.
"Per quanto mi risulta - va all’attacco il senatore pentastellato Gianmarco Corbetta, storico nemico dell’autostrada, considerata un inutile spreco di denaro e territorio - si tratta solo di una sparata mediatica, dietro la quale non c’è niente di concreto".
"Ormai sono abituato alle sparate su Pedemontana da parte dei governi e delle giunte regionali che si sono avvicendate negli ultimi 10-15 anni. Ogni volta “Pedemontana riparte”, “Pedemontana sbloccata”... e ogni volta, per fortuna, siamo punto e a capo", continua il senatore brianzolo.
Che aggiunge: "Spiace che si metta sulla stessa scia anche la ministra di un governo sostenuto dal M5S - prosegue Corbetta, bacchettando l’alleata -. La dura realtà è sempre la stessa: i soldi che il governo doveva mettere in quest’opera devastante e inutile li ha già messi tanti anni fa. Ora, per proseguire, servono i finanziamenti privati. Che al momento, nonostante tutti i vergognosi aiutini della Regione, non ci sono. Vedremo che succederà nel prossimo futuro. Ma al momento è solo fuffa mediatica, tanto per cambiare".
Resta infatti apertissimo il nodo economico: il miliardo e mezzo di euro messo sul tavolo dallo Stato è già stato bruciato nelle opere precedenti, ma per finire servono ancora 2 miliardi, da rastrellare sul mercato privato.
La Regione Lombardia, la più convinta finora della bontà dell’opera, ha previsto un aumento di capitale, ma proprio in questi giorni ha fatto slittare al 2021 i 37 milioni e mezzo della prima tranche previsti in origine per quest’anno. "Tempi e impegni sono confermati: l’impegno ad aprire i cantieri non cambia", ha reso noto il governo di Palazzo Lombardia.
"Uno spostamento puramente tecnico, che non ritarda di un giorno l’opera", ha commentato a caldo il vicepresidente della Regione, Fabrizio Sala. Resta il fatto che al momento l’emergenza post coronavirus è diventata prioritaria nei bilanci.
Emergenza che ha influito anche sul traffico, e quindi sulle entrate, delle tratte di Pedemontana già aperte. "Il 2020 - ha detto il presidente, l’ex ministro Roberto Castelli, commentando il bilancio 2019 della società, con i ricavi in aumento del 12% rispetto al 2018, attestati a 40,810 milioni di euro - sarebbe andato ancora meglio se non ci fosse stata la pandemia da Covid-19, che per due mesi ha praticamente azzerato il traffico. In ogni caso, la solidità della Società è tale da farci affermare che anche nel 2020 riusciremo a fare fronte a tutti gli impegni finanziari. Questi risultati rappresentano comunque un buon viatico e ci fanno ben sperare per l’esito positivo delle gare in corso per la costruzione delle tratte B2 e C".