"Forza Vesuvio", condannata a 20 giorni di carcere ex consigliera leghista

Monza, Donatella Galli dovrà anche risarcire un euro a titolo simbolico per il post razzista su Facebook

Il Vesuvio

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Monza, 16 marzo 2016 - E' reato inneggiare al Vesuvio su Facebook. Si è conclusa con una condanna a 20 giorni di reclusione e al pagamento simbolico di 1 euro, come chiesto dalle parti civili, il processo al Tribunale di Monza nei confronti di Donatella Galli, la ex consigliere provinciale della Lega Nord di Monza e Brianza accusata di frasi razziste. L'imputata era accusata di aver diffuso «idee fondate sulla superiorità razziale ed etnica degli italiani settentrionali rispetto ai meridionali» e di «discriminazione razziale ed etnica». Il fatto contestato, risalente al 2012, è la pubblicazione su Facebook di un post con scritto «Forza Etna, forza Vesuvio, forza Marsili» e l'augurio di «una catastrofe naturale nel centro-sud Italia». Donatella Galli si riferiva ad una foto satellitare dell’Italia priva delle regioni dal Lazio in giù, foto che era stata intitolata «Il satellite vede bene, difendiamo i confini». Dopo aver messo un «mi piace» alla foto, il consigliere leghista aveva commentato: «Forza Etna, forza Vesuvio, forza Marsili» augurandosi, ha ritenuto il pm monzese Emma Gambardella, che disposto la citazione a giudizio per l’imputata, «una catastrofe provocata dai tre più grandi vulcani attivi» della zona. A presentare una denuncia per quel post pubblicato sul social network è stato l’avvocato Angelo Pisani di Napoli, che era parte civile nel processo in qualità di cittadino del Sud e presidente della Ottava Municipalità di Napoli. Pisani ha spiegato che «la condanna rappresenta un importante argine alla violenza razziale che avvelena lo sport italiano, il web e la convivenza civile».