Monza, il popolo Ferrari non delude: ma la festa rimane a metà / FOTO e VIDEO

Accorsi in autodromo 87mila spettatori ieri, 183mila nei tre giorni tra vip e selfie. Resiste il record dei 186mila

La festa e l’invasione di pista fanno parte ormai del programma del Gran Premio di Monza

La festa e l’invasione di pista fanno parte ormai del programma del Gran Premio di Monza

Monza, 3 settembre 2018 - Festa guastata. E non poco. Che il pomeriggio non sarebbe stato uno dei migliori, i tifosi della Rossa lo hanno capito già al primo giro. Il contatto alla variante della Roggia fra Hamilton e Vettel ha costretto il tedesco della Ferrari a ripartire dall’ultima posizione. Una giornata che era cominciata sotto i migliori auspici. In mattinata la pioggia che aveva tormentato i primi due giorni di competizioni aveva lasciato posto a un timido sole. Le due Ferrari partivano dalla prima fila dopo due giorni di prove in cui si erano dimostrate superiori ai rivali della Mercedes. Tutto lasciava sperare in un trionfo Ferrari. Ma così non è stato. Dopo l’incidente di Vettel si è almeno sperato in un successo di Raikkonen che però, complice l’usura delle gomme, ha dovuto cedere al rivale della Mercedes a pochi giri dalla fine.

Nonostante ciò, al ternime della gara, i ferraristi hanno invaso la pista sventolando il “Cuore Ferrari”. Fischi sonori (e qualche insulto da stadio) per Hamilton. Applausi e cori per Raikonnen, secondo. Ma la delusione è stata davvero tanta per la mancata vittoria (il successo Ferrari non si registra a Monza dal 2010). Bandiere rosse alle quali si sono mischiate quelle della Regione Lombardia (verdi con la Rosa Camuna al centro) e anche uno striscione di 100 metri quadrati dei Giovani Padani con la scritta “26 May 2019: change Europe” (“26 maggio 2019 - data delle elezioni europee - Cambia l’Europa”). Una delusione sportiva (ieri sono stati registrati 87mila spettatori, 183mila nei tre giorni, senza quindi superare il record storico di 186mila) che ha reso meno sopportabili le code in uscita (in particolare per le auto piazzate nei parcheggi interni) con automobilisti spazientiti, anche se la viabilità non ha registrato particolari difficoltà considerata la portata dell’evento. 

Una giornata che ha vissuto pure sulla caccia ai Vip nel Paddock dell’Autodromo. Assenti gli attesissimi Cristiano Ronaldo e Mauro Icardi si sono invece visti, fra gli altri, Biglia e Laxalt (giocatori del Milan), Sergio “Kun” Aguero (attaccante del Manchester City), Dani Alves (ex bianconero) oltre all’attore Salvatore Esposito (Genny di Gomorra). Ad Al Bano il compito invece di eseguire l’Inno di Mameli prima della partenza, chiuso dal triplice passaggio radente delle Frecce Tricolori. E dopo la visita, sabato, del viceministro Matteo Salvini, ieri il Governo è stato rappresentato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti. Nei Paddock anche John Elkan, neopresidente della Ferrari, e il numero uno del Coni, Giovanni Malagò che ha auspicato un rinnovo del contratto fra Liberty Media (proprietaria del circus della F1) e l’Autodromo di Monza.

«Presumo che prevalga il buon senso e non solo il ragionamento di portafogli. Sappiamo quanto il business sia un elemento preponderante, ma non si può rinunciare alla passionalità di Monza, che c’è qui e al massimo in altri tre Gp, nella vecchia cara Europa», ha detto Malagò. Lo sperano in molti, come in molti sperano nel ritorno al successo della Ferrari a Monza.