Concluso lo stato di emergenza, al 31 marzo lo spiegamento di forze per il trasporto pubblico verso le scuole resta quasi invariato fino a giugno, ma saltano le doppie corse.
Nei giorni scorsi si è riunito il tavolo di coordinamento tra prefetta Patrizia Palmisani, dirigenti scolastici e operatori del trasporto pubblico per valutare le conseguenze della conclusione dello stato di emergenza sull’organizzazione scolastica e dei trasporti attualmente in vigore. L’intenzione è di rispettare e tutelare fino al termine dell’anno scolastico le abitudini ormai acquisite dalle famiglie degli studenti, modificandole il meno possibile. I presidi hanno fatto osservare che il 73% degli istituti manterrà lo scaglionamento degli orari tra le 8 e le 9 (perché di fatto il Covid 19 non si è ancora esaurito) e l’attuale programmazione delle attività fino alla fine dell’anno scolastico. Quindi l’assoluta maggioranza degli studenti continuerà a seguire un orario differenziato, perciò tutti i funzionari al tavolo hanno convenuto l’opportunità di confermare sino a fine anno scolastico le corse aggiuntive attivate per permettere il rientro a scuola al 100%, per assicurare ai ragazzi i bus sia negli orari di ingresso che di uscita.
Anche senza limiti di capienza saranno mantenute le corse più frequenti, per permettere ai ragazzi di essere a scuola entro le 8 e entro le 9 e per l’ uscita posticipata anche alle 15 o le 16. Mentre saranno introdotti alcuni correttivi con riferimento ai mezzi bis, cioè a quelle doppie corse a una stessa ora, attivate per garantire il distanziamento sui bus. Resta da vedere cosa ne diranno studenti e famiglie. Non occorreva il Covid per evidenziare che le corse dei bus pre Covid fossero insufficienti negli orari di ingresso e uscita: i bus pieni spesso non si fermavano per raccogliere i ragazzi a tutte le fermate, soprattutto verso i poli scolastici più popolosi come l’Omnicomprensivo di Vimercate e il polo monzese Frisi, Mosè Bianchi, Hensemberger.
C.B.