Fase 2, il sindaco di Monza: "Non comprate on line o i nostri negozi muoiono"

Il primo cittadino Dario Allevi fa il punto della situazione in vista del ritorno al lavoro di bar, ristoranti e commercianti

La sanificazione di un negozio da parrucchiere in vista del via libera

La sanificazione di un negozio da parrucchiere in vista del via libera

Monza, 18 maggio 2020 -  Si riparte. Bar, ristoranti, negozi, musei. "Sarà un banco di prova importante, un momento tanto atteso per molti commercianti che in questi mesi ho sentito disperati. Ora riaprono con angoscia, ma temo anche qualcuno non avrà la forza per farlo da subito".

Il sindaco Dario Allevi si prepara all’ormai fatidico 18 maggio leggendo il decreto del Governo arrivato nel suo testo definitivo "soltanto a 4 ore e mezza dalla sua entrata in vigore", aspettando l’ordinanza della Regione Lombardia e pianificando l’agenda per oggi.

«Il mio lunedì sarà concentrato su due questioni - anticipa Allevi -. Innanzitutto, alla luce di quanto previsto dal decreto del Governo e dall’ordinanza regionale, dovrò capire se avrò la possibilità di riaprire anche le biblioteche e le aree verdi, a cominciare dal Parco. Nel caso, non so se riusciremo già da martedì, ma certamente lo faremo appena possibile. Nel frattempo gli uffici comunali anche per questa settimana saranno attivi come nell’ultimo mese e mezzo per poi avviare un graduale ritorno alla normalità con la dozzina delle nostre sedi adeguate per garantire il distanziamento sociale e tutti i protocolli di sicurezza".

Il secondo fronte su cui lavorare riguarderà, invece, la delibera per dare la possibilità a bar, negozi e ristoranti di utilizzare il suolo pubblico in maniera più “libera”, in deroga al regolamento comunale - continua il sindaco -. Se sarà necessario un passaggio in Consiglio comunale lo faremo con una procedura d’urgenza perché dobbiamo dare risposte immediate".

Mentre per quanto riguarda le tasse locali (dalla Tari alla Tosap), restano confermate le nuove scadenze spostate al 31 luglio, ma "ho chiesto una valutazione dei conti pubblici per avere nel dettaglio l’ammontare delle minori entrate e delle maggiori uscite in questi mesi di emergenza. Ci aspettiamo un bilancio in difficoltà. Giusto per avere un ordine di grandezza - l’esempio di Allevi -, il sindaco di un comune lombardo più piccolo di Monza che ha già fatto il conteggio, dovrà fare i conti con un disavanzo sulla parte corrente di 19 milioni di euro".

Allevi è "preoccupato, ma non disperato perché in questi ultimi tre anni e mezzo i conti sono stati rigorosi". E comunque, "anche in base a quanto arriverà dallo Stato faremo di tutto per trovare risorse con cui aiutare le famiglie e il commercio". E questo "è un invito che rivolgo a tutti i monzesi - continuail primo cittadino -. Mai negli ultimi decenni come oggi il nostro tessuto economico e commerciale ha bisogno dell’aiuto di tutti. Per questo dobbiamo tornare a comprare nei nostri negozi, nei nostri bar e ristoranti evitando il commercio online. Solo così potranno rialzarsi da questa durissima prova. E ricordiamo tutti che ogni negozio che chiude sono dieci metri di marciapiede che si spengono e famiglie che perdono il lavoro".

Anche per questo "non ci possiamo permettere di fare passi indietro - ricorda il sindaco -. Anche se la curva dei contagi è in discesa (ieri 2 nuovi positivi in città in 24 ore, +5 sabato, +7 venerdì, zero venerdì, ndr ) a 13 giorni dall’avvio della Fase 2, non siamo ancora fuori dall’emergenza. Il calo del numero dei positivi è il frutto del rispetto delle regole e del distanziamento sociale. Non dobbiamo dimenticarlo e per questo chiedo a tutti ancora prudenza".