Farfalle della ritmica: un mese per arrivare alla verità

Il procuratore federale Michele Rossetti all’Accademia di ginnastica ritmica: "Mai parlato di maltrattamenti, ragazze travolte dalla bufera"

Le Farfalle sono state ascoltate dal procuratore federale al lavoro all’Accademia di Desio

Le Farfalle sono state ascoltate dal procuratore federale al lavoro all’Accademia di Desio

Desio (Monza e Brianza) - La Federazione Ginnastica d’Italia si è mossa con grande determinazione, ma il caso Farfalle si trascinerà ancora a lungo. Non sarà una questione di poche ore, bensì dovremo attendere intere settimane prima di conoscere gli sviluppi. ​Lo ha annunciato ieri mattina Michele Rossetti, il procuratore federale che ha trascorso gli ultimi due giorni all’Accademia Internazionale di Desio per ascoltare le ragazze e lo staff tecnico, che comunque ha chiarito: "Nessuno ha mai parlato di maltrattamenti fisici, si tratta di appurare quali siano i metodi di allenamento ed educativi. I limiti dei metodi educativi sono per loro natura in continua evoluzione. Ben prima che iniziasse l’inchiesta, la Federginnastica è stata la prima federazione italiana a istituire il safeguarding officer, a maggior tutela di chi orbita nelle sue strutture".

"Non arriveremo a un verdetto prima di un mese – ha aggiunto –. Adesso stiamo ascoltando tutti coloro che ruotano attorno all’organizzazione e alla gestione del centro. Continueremo ad ascoltare le atlete e coloro che hanno messo piede a qualunque titolo nella struttura. Siamo in una fase conoscitiva, stiamo capendo ciò che avviene o è avvenuto e il metodo, organizzativo ed educativo, che viene applicato". Non a caso la Federazione Ginnastica d’Italia, dopo aver provveduto a nominare nella persona del vicepresidente Valter Peroni il commissario straordinario, ha deciso di istituire anche la figura del “duty officer“: Marcella Bounous, psicologa, già presidente dell’ordine professionale, con particolare riferimento alla pratica sportiva. Il suo curriculum è lungo quanto quello delle Farfalle di Desio, tra atleti seguiti, pubblicazioni, docenze. Ha il compito di curare il rapporto tra le atlete e i tecnici. E la Federazione conta proprio sulla sua esperienza per fare breccia nel cuore delle ragazze. A lei il compito di conquistarne la fiducia, metterle a loro agio, fare capire che la Federazione si è subito schierata al loro fianco proprio nell’intento di tutelarle. Facile immaginare che qualcuna possa anche trovare gli stimoli per aprirsi ancora di più raccontando al procuratore federale episodi o aspetti che finora può anche avere ritenuto irrilevanti ai fini delle indagini.

Di certo il primo pensiero di tutto il personale inviato all’Accademia internazionale di Desio è rivolto soprattutto al benessere psicofisico delle ragazze della nazionale. "Sicuramente – ha commentato ieri il procuratore federale prima di dedicarsi al suo lavoro – sono state travolte da un evento inaspettato". Per la Federazione sono un capitale umano, ancora prima che sportivo, da tutelare. Già nei giorni scorsi il commissario Valter Peroni era stato chiaro, indicando la volontà di fare chiarezza, nell’interesse delle stesse atlete ma anche del mondo dello sport, sottolineando che si andrà fino in fondo alla vicenda. "Chi ha sbagliato, paghi", aveva ribadito.