Fallito per colpa dello Stato, ecco come la gente sta cercando di salvarlo

GoFundMe ha rinunciato a tutte le commissioni, raccolti 15mila euro nei primi 4 giorni

Sergio Bramini, 71 anni

Sergio Bramini, 71 anni

Monza, 11 maggio 2018 - A quattro giorni dal lancio della campagna, 400 cittadini hanno dato il loro aiuto a Sergio Bramini su gofundme.com/bramini raccogliendo quasi 15mila euro. Basterà a salvare dallo sloggio la casa dell’imprenditore rovinato dallo Stato, che lo aveva costretto a fallire dopo aver accumulato nei suoi confronti oltre 4 milioni di debiti mai pagati? Ne abbiamo parlato con Elisa Liberatori Finocchiaro, portavoce italiana di GoFundMe: "Lanciata negli Stati Uniti nel 2010, GoFundMe è la più grande piattaforma al mondo di raccolta fondi, una piattaforma online aperta a tutti, che finora ha permesso la raccolta di più di 5 miliardi di dollari. Sta cambiando il modo di donare nel mondo, in Italia sta dando la possibilità a chiunque di lanciare campagne di fundraising per i bisogni più diversi: per pagare spese legali o mediche, per realizzare nuovi progetti a sfondo sociale, per commemorare qualcuno, per aiutare chi è in difficoltà o per supportare qualsiasi altra causa...".

Ogni centesimo andrà davvero alla srl che sostiene Bramini? "GoFundMe sarà la sola piattaforma peer-to-peer di fundraising in Italia che non prevederà il pagamento obbligatorio di una commissione. Ci sosterremo con una sorta di “mancia” libera e non obbligatoria, che l’utente potrà lasciare a Gofundme ogni volta che effettuerà una donazione. I lasciti volontari dei donatori permetteranno di sostenere i costi associati all’eccellente servizio di customer service, alle policy di Sicurezza e Affidabilità (Trust&Safety) e alla tecnologia di raccolta fondi della piattaforma". Perché Bramini? "Invece di aspettare le risposte della politica, un gruppo di imprenditori a lui vicini ha deciso di mobilitare il popolo del web e creare una rete di solidarietà tra cittadini, visto che il pignoramento ai suoi danni diventa sempre più incombente. Per questo sono andati sul sito Gofundme e hanno creato una campagna di raccolta fondi. Hanno chiesto poi ai cittadini di donare diffondendo la campagna attraverso i social network, i media e il web in generale. E incontrando anche il sostegno della trasmissione televisiva "Le Iene"".