Ex Feltrificio Scotti, il comitato dei residenti presenta 25 pagine di osservazioni

L’obiettivo è mitigare l’impatto previsto dalla costruzione di tre palazzoni con 140 appartamenti, si attende una risposta tecnica entro 60 giorni

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Prosegue il pressing sul piano di recupero dell’ex feltrificio Scotti lungo viale Battisti, una battaglia avviata prima dell’estate dal comitato che ha riunito i residenti della zona per chiedere la riduzione dell’impatto sul quartiere dell’operazione approvata dal 2015 ma che nell’ultimo anno ha cambiato proprietà e progetto. La prima iniziativa è stata la petizione “No ai casermoni su viale Battisti” che ha raggiunto in pochi mesi 736 firme ed è stata depositata in municipio ad agosto con l’obiettivo che l’intervento previsto per trasformare in un complesso residenziale, con tre palazzi per circa 140 appartamenti, l’ex sito industriale di circa 30mila metri quadrati tra le vie Scarlatti, Donizetti e viale Battisti, fosse ridotto nei volumi e nelle altezze, oltre a prevedere più verde, interventi di mitigazione del traffico e la conservazione della vecchia ciminiera dell’ex feltrificio, ultima traccia rimasta di quella realtà. L’attenzione del comitato resta alta e sta seguendo tutti i passaggi tecnici previsti in municipio per l’accettazione delle varianti introdotte al piano originario, l’ultimo dei quali c’è stato martedì con la conferenza di verifica di Vas, una riunione tra tutti i soggetti coinvolti per valutare se sottoporre l’intervento modificato alla procedura di Valutazione ambientale strategica. Per quell’occasione il comitato ha presentato le proprie osservazioni, un documento di 25 pagine in cui vengono presentate le proprie criticità riscontrate nel progetto e per cui si chiede che venga sottoposto alla procedura di Vas.

M.Ag.