Desio, ex Autobianchi: vertice sull’ecomostro

In settimana incontro fra il sindaco e il curatore fallimentare per cercare una soluzione per la struttura di 90 metri ormai abbandonata.

La torre-mostro di Desio

La torre-mostro di Desio

di Alessandro Crisafulli

"Ho perso anche io il conto delle aste andate deserte. Non è semplice, ma abbiamo un vertice in questi giorni con la curatela fallimentare, potrebbero esserci delle novità".

Non perde le speranza, il sindaco di Desio Roberto Corti, di riuscire a sbloccare prima o poi la partita della Torre di 90 metri abbandonata nell’area ex Autobianchi. Una maxi operazione immobiliare iniziata ben prima del suo insediamento e trasformatasi poi in un fallimento (quello della società Polo Tecnologico della famiglia Addamiano) e quindi una patata bollente da gestire. Visto che si tratta di un vero e proprio ecomostro che da oltre un decennio ormai fa pessima mostra di sé, anche da parecchi chilometri di distanza. "Le varie aste hanno fatto crollare il prezzo minimo da 9 a 3 milioni e anche a questa cifra le ultime sono andate deserte - spiega il primo cittadino -. E dopo l’acquisto servono diversi milioni per completare l’opera. Difficile poi che possa esserci una unica società talmente grossa da aver bisogno di una sede direzionale da 23 piani". Tutto molto complicato, oneroso, lontano. "Però non demordiamo e in questi giorni abbiamo un punto della situazione con la curatela – spiega – faremo una conferenza, potrebbe esserci qualche sviluppo, qualche spiraglio. Gli interessamenti nel corso degli anni sono stati molti, ma nessuno si è mai avvicinato a concretizzarsi. La destinazione urbanistica è ancora quella del 2007, quindi a prevalenza di uffici, ma se ci fosse qualche altra proposta seria si potrebbe anche valutare un cambio di destinazione, ovviamente passando dal consiglio comunale".

Nel frattempo, il sindaco spera almeno di sbloccare qualche altra area ed edificio fantasma, tra i tanti presenti in città.

Per questo pochi giorni fa è stato pubblicato un bando per raccogliere proposte la riqualificazione di alcune delle strutture disabitate sul territorio: l’ex Agenzia delle Entrate di via Gramsci, l’ex carcere di via Santa Liberata, l’ex palazzina Autobianchi di via Lombardia, l’immobile di via Arienti 21 e l’ex tettoia Gavazzi di via Carducci.

"In questi anni alcuni soggetti potenzialmente interessati si sono offerti di gestire questi beni, di qui la decisione di redigere un avviso pubblico che consentisse di presentare progetti ad hoc", dice Corti. L’Amministrazione si impegnerà poi a valutare le proposte, sia alla luce della loro conformità alle caratteristiche del bene, alla sua conservazione e valorizzazione, sia in relazione al valore aggiunto che l’attività svolta, mediante l’utilizzo degli spazi, produrrebbe in termini economici e sociali. La proposta può essere presentata fino al 25 luglio.