Esami e controlli dopo l’ospedale Ora ci pensa la centrale operativa

Al via a Giussano il progetto pilota dell’Asst Brianza per continuare ad assistere chi è stato dimesso. Si tratta di 400 persone fragili l’anno, il servizio sarà esteso anche a Vimercate, Desio e Lissone

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di Barbara Calderola

E’ la cinghia di trasmissione fra ospedale e territorio, c’è ma non si vede. La prima Centrale operativa dell’Asst Brianza è appena entrata in servizio a Giussano, all’Ospedale di Comunità in via Milano, ma nel 2023 le Cot, terza colonna della riforma regionale realizzata con i soldi del Pnrr, saranno quattro in tutto, una per distretto, apriranno anche a Vimercate, Desio e Lissone.

Prima missione affidata al team dei cinque infermieri di famiglia che se ne occupano, "gestire le dimissioni protette di persone fragili – spiega Guido Grignaffini, direttore socio-sanitario dell’Azienda – una pratica che riguarda 400 pazienti l’anno". Alla Centrale il compito di prenotare il posto letto per riabilitazione, o sub-acuti, una visita di controllo e tutto il pacchetto di prestazioni necessarie al caso. I colleghi della Casa della Comunità invece si occuperanno del rapporto con il malato.

Tasselli dello stesso processo, uno in fila all’altro, che ha uno scopo preciso: "Sollevare tutti dalle incombenze pratiche e umanizzare le cure". Le Cot "accompagnano al gradino successivo chi lascia le corsie, ma fra loro non c’è nessun contatto". Gli infermieri delle Centrali lavorano dietro le quinte, per i pazienti la formula è chiavi in mano.

"Il team di Giussano farà da apripista, il suo progetto-pilota servirà a far decollare le altre strutture gemelle – sottolinea il direttore –. Quando il modello sarà rodato passeremo alla fase 2, cioè all’amministrazione dei dei cronici. Sarà sempre la Centrale a occuparsi della loro agenda: controlli, esami a cadenza regolare e poi ci sarà la fase 3, vegliare su chi è inserito nei programmi di telemedicina".

Il pool di esperti avrà nella Casa della Comunità un terminale naturale. "Dopo un avvio in sordina i nuovi poli con i servizi territoriali stanno decollando – dice Grignaffini – per paradosso ci ha aiutato la carenza di medici di base alla quale si supplisce con gli specializzandi che operano proprio nelle sue stanze. Così la gente ha cominciato a familiarizzare con la struttura. Qui c’è il raccordo con il sociale, in un’ottica che abbraccia il malato da tutti i punti di vista". Una filiera della cura allargata, che comincia dalla logistica, in capo alla Cot, "è la Centrale che mette in moto tutti i servizi ‘di vicinato’ che servono: assistenza e pasti a domicilio, per esempio". Gli infermieri di Giussano "possono accedere alla piattaforma digitale a disposizione delle case e dell’ospedale di comunità – ricorda il direttore –. Un unico sistema per azioni e interventi".