Ermes, il “barbè” di bottega tra gli Alpini, Elvis e i canarini

Da 50 anni il suo negozio di parrucchiere in via Mentana è crocevia di amici e stravaganti passioni

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La qualifica di pensionato è un ambìto traguardo per tanti. Ma non per lui, che a tirare giù la saracinesca per l’ultima volta del suo amato negozio non ci sta proprio pensando. Ermes Pozzi, classe 1948, nato a Vobarno in provincia di Brescia e da 70 anni residente a Monza, continua a esercitare il mestiere di barbiere. Un’ulteriore spinta alla prosecuzione è arrivata dalla Regione Lombardia, che ha premiato il negozio del bresciano di Monza con il riconoscimento destinato alle attività storiche. Ermes gestisce il negozio di via Mentana 29 dal 1974.

"Mio padre Pietro – ricorda – lavorava allo stabilimento Falck di Vobarno. Nel 1953 lo trasferirono alla Falck di Sesto San Giovanni. Venimmo ad abitare a Monza per questo motivo". Fu amore a prima vista con la città e con il mestiere da “barbè“. Anche perché a 12 anni un giovanissimo Ermes collabora come garzone nel negozio di Osvaldo Villa in via Donizetti. La famiglia Pozzi è composta da sette figli e così l’aspirante parrucchiere, per guadagnarsi un minimo di indipendenza economica, accetta volentieri di darsi da fare. Una scelta che si rivelerà gratificante. In seguito lavorerà con Arnaldo Bertolani al Cederna. A 18 anni segue un corso per parrucchieri. Al ritorno dal servizio militare, svolto tra gli Alpini in Val Pusteria, collabora per sette anni con Romeo Barni. Nel 1974 è il titolare della bottega di via Mentana, qualcosa di molto di più di un semplice negozio. Il termine è in effetti banalmente riduttivo per un posto dove l’Ermes, anima irrequieta, incontra amici, sostenitori del Monza, inventori a tempo perso, allevatori di canarini (è anche un ornicoltore appassionato), clienti desiderosi di conoscere cosa stia tramando il loro parrucchiere preferito. Che, tra un taglio e l’altro, partecipa pure alle iniziative promosse dell’Associazione nazionale Alpini, canta con il coro Lo Chalet di Arcore, scrive poesie e canzoni in dialetto e in italiano.

Il tutto, senza mai dimenticare i nipoti Matteo e Valentina, di 16 e 12 anni. "In famiglia – precisa – spingono perché io smetta. Ma non ci penso. Non ho rimpianti, se tornassi indietro intraprenderei comunque questa carriera. Insomma, tengo duro, anche se la concorrenza dei negozi gestiti dai cinesi si sente". L’Ermes è sempre al suo posto anche perché qui ritrova gli amici di una volta, ora clienti fedelissimi, persone che negli anni Sessanta frequentavano l’Elvis Club di via Modigliani e la latteria di via Spreafico. "Uno di questi – aggiunge – è Tino Lucioni. Ogni volta che passa da via Mentana, mette la testa dentro il negozio per dirmi “ciao barbè“. E tu spiegami come faccio a chiudere…".