E nella sala degli Specchi pranzo con Verdi

Un evento tra musica e cultura enogastronomica: sarà ricostruito un banchetto come veniva imbandito per Natale a casa del compositore

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Un pranzo con Giuseppe Verdi nella Villa Reale. Oggi, a partire dalle 17.30, è come se un pezzetto di villa Sant’Agata, amata residenza del celebre compositore italiano, si trasferisse nella sala degli Specchi della reggia di Monza per allestire uno speciale evento tra musica, tradizione enogastronomica e cultura popolare ottocentesca.

Un appuntamento che rientra nel programma della rassegna natalizia “All you need is Love“ promossa dal Consorzio di gestione della Villa Reale che anima la reggia di Monza tutti i giorni del periodo delle feste tranne domani e domenica. Nel corso dell’evento di questo pomeriggio sarà ricostruito un banchetto come veniva imbandito durante le festività natalizie a casa di Giuseppe Verdi e della moglie Giuseppina Strepponi.

Il filo conduttore di questo appuntamento è il volume dal titolo “Libiam ne’ lieti calici – Abecedario della cucina verdiana“, scritto dal maestro Roberto Codazzi, direttore artistico del Museo del Violino di Cremona. Il libro raccoglie le ricette che la cuoca del compositore, Ermelinda Berni, aveva trascritto su un piccolo quaderno arrivato fino a noi. Si va così dalla preparazione di piatti della tradizione lombarda come gli anolini e i risotti, a specialità popolari nella cultura ottocentesca come le cotture dei fegatini. E poi spazio anche a una selezione di vini italiani e stranieri fino ai dolci tipici del Natale come il torrone, il panettone e lo zabaione. Nel corso dell’evento Luca Dessi reciterà lettere del maestro e della moglie, mentre lo stesso Roberto Codazzi, al pianoforte, eseguirà i più celebri pezzi verdiani che cantano i piaceri della tavola. Coordinerà l’evento il giornalista Roberto Fiorentini.

Verdi non è il primo musicista che viene celebrato in Villa Reale, dove in aprile l’Orchestra dell’Università di Milano-Bicocca ha tenuto un concerto ispirato a Mozart, il genio che ha rischiato di diventare maestro degli Asburgo proprio tra Milano e Monza, un progetto ostacolato da Maria Teresa che ne temeva il costo. Il programma ha proposto tre composizioni che, per epoca e contesto storico in cui furono composte, hanno costituito una sorta di visita musicale della Villa.

M.Ag.