di Dario Crippa
Il drone era finito lì, in bilico su uno dei cornicioni più alti del campanile del Duomo. Nel cuore del centro storico di Monza.
Una manovra errata da parte di chi lo stava utilizzando rischiava di provocare conseguenze gravissime, dato che il piccolo velivolo, nella posizione in cui era rimasto sotto gli occhi esterrefatti di alcuni passanti rimasti letteralmente a bocca aperta, sarebbe potuto cadere nella piazza sottostante. Finendo in testa a qualcuno.
Si sono vissuti momenti concitati nel pomeriggio inoltrato di sabato in piazza Duomo.
E per scongiurare conseguenze irreparabili, sono dovuti intervenire in tutta fretta gli “eroi“ popolari per antonomasia: i vigili del fuoco di Monza.
Erano le 17.30 circa quando al Comando provinciale di via Mauri è scattao l’allarme.
Immediatamente sul posto si è precipitata la squadra S.A.F., speleo alpino fluviale. Soltanto loro sarebbero stati in grado infatti di effettuare in sicurezza una manovra alpinistica di calata su corda. Gli operatori del Nucleo S.A.F.hanno così raggiunto con l’autoscala la cima del campanile, a un’altezza di 78 metri, e si sono calati a quel punto fino al cornicione dove si era “incastrato” il drone, lo hanno recuperato e alla fine lo hanno finalmente riportato fino a terra suscitando come sempre in casi così spettacolari il plauso e l’ammirazione generali.
Ancora da definire la posizione del malaugurato proprietario del drone, protagonista suo malgrado di tutto quel trambusto.
Fra l’altro i pompieri di Monza erano stati impegnati proprio di recente nello stesso luogo.
Era lo scorso aprile quando una grossa croce di metallo, delle misure di 1,30 metri per 75 centimetri, si era staccata dalla sommità della cattedrale dedicata a San Giovanni Battista e aveva colpito a un braccio un bambino di 5 anni che col suo piccolo monopattino stava transitando proprio sul sagrato della Basilica. Per fortuna, nonostante l’intervento di un’ambulanza in via precauzionale, non aveva riportato gravi conseguenze tranne un bello spavento.