Dopo il lutto la fine di un’epoca: chiude il giocattolaio dell’Arengario

Il negozio non è sopravvissuto alla morte di Angelo Minazzi. In piazza Roma si incontravano. politici e cronisti a caccia di news

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di Dario Crippa

Rosy sta impacchettando gli ultimi balocchi per i clienti storici. Il piano sotterraneo, il vecchio magazzino in cui erano conservati i giocattoli più belli e ricercarcati, è desolatamente vuoto.

La Giocheria chiude, la creatura di Angelo Minazzi e della moglie Rosy Villa in piazza Roma, all’ombra dell’Argengario, abbasserà la saracinesca a fine mese.

La svendita scontata al 50 per cento degli ultimi pezzi è agli sgoccioli.

"Non avevo più voglia di andare avanti da sola" sussurra Rosy pensierosa.

La verità è che la morte lo scorso febbraio di Angelo Minazzi aveva svuotato tutto di senso.

Ex segretario della Democrazia Cristiana in città, ultima versione della balena bianca prima del disastro, fustigatore sferzante e consigliori della politica di Monza, Angelo Minazzi era l’ultimo rappresentante o quasi di un mondo che non c’è più.

Come il suo negozio di giocattoli, da cui transitavano i figli della Monza bene e i pezzi da novanta della politica cittadina, aspiranti cronisti e politici in erba, bambini in cerca di conforto anche solo a lustrarsi gli occhi davanti alle sue vetrine scintillanti.

Aperto il negozio più di 40 anni fa, all’inizio come abbigliamento e oggettistica per il marchio pop e rivoluzionario lanciato da Elio Fiorucci, nel 1992 era passato al giocattolo di qualità con il marchio Giocheria. Negli ultimi anni come tutti i negozi piccoli e di qualità aveva pagato dazio ai colossi della grande distribuzione prima e del commercio on line poi, rimanendo in piedi quasi soltanto per la forza di volontà e la cocciutaggine di Minazzi.

Ora, è finita. "A fine anno faccio anche io 83 anni - dice anxcora Rosy -.

Eravamo coetanei, Angelo e io, ci eravamo sposati nel 1962.

Resterò a Monza, ma penserò soprattutto a riposare - l’ultimo abbraccio -. Quante storie e quanti personaggi abbiamo visto passare di qui...". Poi allarga le braccia a stringe il nastro sull’ultimo pacchetto.