Dopo il Covid busta paga leggera, premi al ribasso per gli infermieri

Il NurSind denuncia il pasticcio nella distribuzione del bonus riconosciuto dalla Regione Lombardia

Personale sanitario

Personale sanitario

"Errori al ribasso sulla premialità Covid nella busta paga degli infermieri delle Asst di Monza e di Vimercate". A denunciare il pasticcio nella distribuzione del bonus riconosciuto da Regione Lombardia è il segretario regionale del sindacato NurSind, Donato Cosi.

Secondo quanto previsto dall’accordo raggiunto, il personale non medico è stato suddiviso in quattro fasce a seconda delle mansioni svolte durante l’emergenza sanitaria: in particolare è riconosciuto un premio una tantum di 1.250 euro per gli infermieri che hanno lavorato a stretto contatto con i pazienti Covid, 850 euro per chi è stato operativo in reparti non Covid, 350 euro per chi ha svolto compiti amministrativi e 150 euro per chi, invece, ha lavorato in smartworking.

"La tabella è chiara, eppure - sottolinea Cosi - operatori dello stesso servizio sanitario sono stati collocati in fasce diverse, con infermieri e operatori sanitari in fascia C (che comprende solo personale amministrativo); infermieri assunti con contratto part-time e precettati durante l’emergenza con impiego a tempo pieno, con le quote spettanti però calcolate in base al contratto a tempo ridotto". Il sindacato segnala "episodi davvero paradossali": "Ci sono colleghi che, pur svolgendo lo stesso servizio, all’Asst Vimercate vengono inquadrati in fascia A e in quella di Monza in fascia B e viceversa. E infermieri assunti come part-time e precettati come full-time, che quindi hanno lavorato ben oltre i loro turni, che si sono visti calcolare il premio in base al contratto part-time. Colleghi che in piena pandemia hanno dovuto chiedere il congedo parentale e si sono visti decurtare lo stipendio". Per questo "abbiamo inviato una lettera ai vertici sanitari e amministrativi delle aziende socio-sanitarie territoriali di Monza e di Vimercate denunciando le mancanze".

Insomma, "già l’accordo regionale appare poco accorto nel riconoscere il reale impegno affrontato dal personale sanitario nel corso della pandemia - critica Cosi -. Gli infermieri e le ostetriche hanno pagato caro e sulla propria pelle il prezzo di questa emergenza. Alcuni, anche in Lombardia, sacrificando la propria vita, in tanti rimanendo contagiati o avendo ferite psicologiche molto forti e ancora aperte. Questa è un’ulteriore beffa che arriva direttamente dall’Asst Monza e dall’Asst Vimercate dove gli infermieri hanno svolto il loro servizio". Il NurSind chiede ai vertici di entrambe le Asst non soltanto di rimediare agli errori, ma anche delucidazioni sui numeri di uomini e risorse impiegate nel corso della pandemia: "Vogliamo sapere quanti dipendenti sono stati collocati nelle diverse fasce - conclude Cosi -, distinti per qualifica personale e tipo di servizio nel quale sono stati impiegati in quel periodo. Inoltre vogliamo sapere quante risorse economiche sono state richieste alla Regione e un eventuale residuo di fondo".

M.Galv.