Seveso: don Carlo Pirotta, il prete social superstar su Facebook

Grande successo per la rubrica "Telefonami tra 20 anni” postata sul web

Don Carlo Pirotta

Don Carlo Pirotta

Seveso (Monza), 9 dicembre 2020 -  Il vulcanico e supertecnologico don Carlo Pirotta, parroco della Comunità pastorale San Pietro da Verona, ha dato il via a una nuova iniziativa che sta destando parecchio interesse. Si tratta della rubrica “Telefonami tra 20 anni”, nella quale il parroco, noto per i tanti eventi postati abitualmente su Facebook, come il “Vangelo Ambrosiano” o le messe in streaming sul sito della parrocchia, ha deciso di telefonare ad amici, conoscenti, missionari, sacerdoti, laici che non sentiva da 20 anni. E proporre loro una chiacchierata pubblica. "Questo è un modo per superare la barriera del tempo e dello spazio in questo periodo di distanziamento obbligatorio - spiega il sacerdote -. Ho pensato di fare in modo che dopo 20 anni si possa sentire qualche amico e condividere questo strano momento di solitudine".

Un momento per ripercorrere i tempi che furono ma anche per comunicare e interagire con i parrocchiani, che hanno la possibilità di commentare nel corso della diretta Facebook proprio sulla pagina di don Carlo. E si sono potuti ascoltare così in queste settimane tanti ospiti, anche all’estero, che hanno raccontato come si vive l’esperienza Covid nelle diverse latitudini. Da Maricica Cihodoru, direttrice della Caritas diocesana di Bucarest, a suor Alessandra Bonfanti, missionaria in Guinea Bissau, fino da don Piero Corea, sacerdote calabrese che opera in Svizzera, nella diocesi di San Gallo. L’ultima video chat postato risale a sabato scorso, quando il prete ha chiamato un’amica: Chiara. L’aveva conosciuta mentre lei si stava preparando, venti anni fa appunto, prima di partire per un anno di servizio civile a Bucarest. "L’ho conosciuta in occasione di un meeting per i progetti italiani in Europa della Caritas - spiega il parroco -. Abbiamo conosciuto un simpaticissimo amico responsabile della Caritas di Udine che ci ha raccontato di una gara con colleghi del Caucaso a chi beveva più grappa. Naturalmente ha vinto l’amico di Udine...".

Poi sono seguite le domande alla sua interlocutrice: "Cosa ci racconti di bello?". E Chiara ha risposto: "Per me era la prima esperienza, nel 2004, come cooperante internazionale ed ora mi trovo ad Amman in Giordania. Qui c’e un ufficio di coordinamento con il Medioriente per aiutare i bambini delle popolazioni in guerra. Cerchiamo di aiutarli". La conversazione scorre fluida, punteggiata dalle domande postate dai sevesini via Facebook. In attesa della nuova invenzione social di don Carlo.