"Io, disabile, in una città senza parcheggi"

La fatica di muoversi dove i diritti basilari vengono negati e trovare un posto diventa un’impresa. Lo scandalo del giovedì e di Natale

Parcheggi

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Monza - ​«Se parcheggio nei tre posti disabili più vicini al mio luogo di lavoro, nel cuore del centro storico, devo percorrere duecento passi. Li conto spesso, con bastoni o stampelle ce la riesco ancora a fare senza troppa fatica, nonostante il selciato sia pieno di buche e dislivelli. Ma c’è un “se” grande come una casa. Gli stalli più vicini al mio luogo di lavoro, nel cuore del centro storico, non sono quasi mai liberi. Posso puntare la sveglia prima, uscire a orari antelucani, girare girare e girare in macchina come un moscone ma sperare in colpo di fortuna è la mia unica speranza". Paolo Verri ha una patologia invalidante. Progressiva. E racconta quello che si trova ad affrontare ogni giorno per far valere i propri diritti. Previsti sulla carta, spesso di fatto impossibili da esercitare. Come la cosa più banale di tutti, andare autonomamente al lavoro.

«Il più delle volte, però - spiega con amarezza - quei tre posti contornati dalla linea gialla a due passi dal Municipio, in Largo IV Novembre, e a duecento dal mio ufficio, sono occupati. E – si impara a farci caso – spesso da vetture che non esibiscono il necessario talloncino azzurro riservato ai disabili". Questo, nei giorni normali. Ma ci sono giorni eccezionali, che si ripresentano in realtà, puntualmente. Con cadenza settimanale. "La cosa più scandalosa - avverte Paolo Verri - è che questa situazione diventa senza speranze in due momenti in particolare: uno è il giovedì, giorno di mercato, quando la presenza delle bancarelle e soprattutto dei furgoni degli ambulanti che le devono trasportare, rende impossibile anche soltanto provarci. C’è tanto di cartello del Comune che segnala che quei tre posti di civiltà sono “off limits” fino alle 15, quando le bancarelle saranno andate via.

Perché? Non è chiaro. I posti riservati a chi fatica a muoversi, semplicemente, al giovedì non sono più previsti. I diritti vanno in panchina, vincono le bancarelle. Come se la presenza degli ambulanti di fatto impedisse di parcheggiare a chi è costretto a lottare ogni giorno con la propria condizione di minorato fisico. Umiliante, oltre che ingiusto". Per qualche settimana questa situazione è come scomparsa, per i lavori al mercato del giovedì si è assistito a uno spostamento delle bancarelle... "ma solo a tempo, non appena tutto tornerà come prima, temo tornerà anche il “no parking” del giovedì".

Ma non è finita. « C’è un altro momento in cui la situazione di impraticabilità diventa di fatto quotidiana e non si limita al giovedì l’impossibilità di raggiungere il centro storico per i disabili: è il mese di Natale. Da dicembre a quasi metà gennaio, tanto per intenderci. Col luccicante Mercatino e il Villaggio di Natale e le bancarelle che vendono dolciumi, leccornie, regali e regalini, di fatto quei tre “maledetti” posti risultano perennemente occupati. E non sempre da veicoli che esibiscono il succitato talloncino azzurro". Controlli? Nessuno. "La certezza è senza tentennamenti: nessuno andrà a verificare e sanzionare. Perché forse a Natale sono tutti più buoni. Anche chi dovrebbe vigilare sugli incivili".

Bisogna cercare da altre parti. "E allora il primo posto “giallo” disponibile si sposta decisamente più lontano: se si ha fortuna, ce n’è ben sei in via Missori, sede del centro polidiagnostico Synlab. Ma qui, i passi da percorrere triplicano e arrivano serenamente a seicento. E non diventa più una passeggiata di piacere, se mai lo fosse stato". "Tenuto conto fra l’altro - è la riflessione - che la concorrenza “fra disabili”, nei pressi di una struttura sanitaria, diventa odiosa e spietata. C’è quasi da immaginare la “guerra” fra poveri che si può scatenare. Tenuto conto che la necessità di fare un esame, purtroppo, non ammette deroghe o ritardi. Non si tratta certo di un capriccio...".

Alternative? « Oppure per trovare un posto riservato ci si può spostare in piazza Garibaldi, davanti al Tribunale: i posti gialli qui restano decisamente pochini (4), quelli perennemente liberi sono quelli riservati al personale del Tribunale e all’autorità giudiziaria. Potrebbe sembrare un’ingiustizia, mentre ancora una volta mi ritrovo a contare i passi da effettuare. Che, ovviamente, si moltiplicano in maniera intollerabile. Un’idea, lanciata da altre persone che condividono il problema, ci sarebbe anche: basterebbe prevedere un’App che segnali ubicazione e possibilità di parcheggiare a chi è costretto a a fare i conti con difficoltà di cui non ha colpa. Sarebbe una battaglia di civiltà".