Desio (Monza Brianza), 11 maggio 2020 - Ancora altri crolli alla Tettoia della ex fabbrica Gavazzi di Desio, sotto la quale un tempo centinaia di operai ponevano le loro biciclette. Nei giorni scorsi alcuni altri pezzi dell’antico e pericolante manufatto di via Carducci sono crollati. In uno scenario sempre più precario e degradato, proprio in pieno centro città, a poche decine di metri dal Comune e dagli altri edifici pubblici. Non certo il problema più urgente, vista la situazione sanitaria, ma un continuo pugno nell’occhio per residenti nei dintorni e desiani in genere.
Con un degrado crescente, tra sterpaglie, macerie, rifiuti e topi, più volte avvistati. Nei giorni scorsi alcuni cittadini sono tornati a far valere le loro rimostranze pubblicando online alcune foto del manufatto, dopo gli ultimi crolli. "Io abito di fianco e ho chiesto più volte di metterlo in sicurezza e sanificare visto i topi che ci sono – dice un residente nei paraggi -. Risultato: solo le Belle Arti possono dare l’ok, perché si tratta di una tstruttura storica, e aspettano che qualche finanziatore si proponga". «Sono anni che penso ad un progetto di recupero – aggiunge Giovanni Bona - ne ho parlato anche con l’attuale Amministrazione Comunale ma interessa solo a noi cittadini che abbiamo a cuore un pezzo della storia della nostra città. Potremmo provare a fare qualcosa: io sono pronto a partire per raccogliere idee e quattrini". Il problema è che ne servono molti. Si era partiti da una stima intorno ai 300mila euro. Si è arrivati nel tempo a 1 milione. Da anni si tratta di un tema che, periodicamente, torna all’attenzione, tra petizioni, proteste sui social network, interpellanze in consiglio comunale e qualche progetto, ipotizzato e presto svanito. Tra di essi, quello di un museo legato agli Alpini, prima, e poi un mercato a chilometro zero, con spazi per degustazioni sul posto.
«Un mondo parallelo – lo definì il Movimento 5 Stelle - dove per "degustare" i prodotti ortofrutticoli dei campi di Desio (diossina inclusa) bisogna costruire una specie di negozio-ristorante lussuosissimo, a due piani, chiuso da vetrate, con scale e ascensori, frigoriferi, contenitori per rifiuti interrati! Pura fantascienza. E noi ci portiamo dietro questo proposito della Giunta come se fosse qualcosa di veramente realizzabile, come se la tettoia non fosse semplicemente un rudere da mettere in sicurezza e magari riqualificare il terreno che le sta intorno per farlo diventare un giardinetto pubblico". Non a caso, da allora a oggi, tutto fermo nei cassetti. Tutto sotto silenzio. Fino al prossimo crollo.