Desio, un’altra discarica piena di rifiuti e veleni

Scoperti eternit, batterie esauste, carcasse di auto e motorini su un terreno di 12mila metri quadri vicino allo svincolo Desio Nord della Valassina

Desio, scoperta un'altra discarica

Desio, scoperta un'altra discarica

Desio (Monza) - Un vero e proprio incubo, per Desio, quello delle discariche abusive. Una piaga che non si riesce a risolvere e nemmeno ad arginare. Nonostante gli anni, l’aumento dei controlli, le nuove strumentazioni di monitoraggio del territorio, i nuclei specializzati. E finché si tratta di micro discariche in giro per il territorio, seppur indice di degrado e inciviltà, la soluzione può essere abbastanza “semplice“ e non troppo onerosa, quantomeno ripulirle.

«Siamo sempre attenti e ci stiamo lavorando, anche alle ultime emerse", sottolinea il vicesindaco Andrea Villa. Ma quando si tratta di discariche interrate, come quella che è stata scoperta di recente in un terreno nei pressi dello svincolo Desio Nord della Valassina, la faccenda si fa maledettamente più complessa. E rischia di rimanere ferma per anni, come da 14 anni è intoccata la maxi discarica di via Molinara che ha scoperchiato il business della ‘ndrangheta legato al movimento terra e rifiuti. Con danni per l’ambiente e per la popolazione. Per questo, nei giorni scorsi, a seguito dell’ultima scoperta fatta dalla polizia provinciale e dalla polizia locale, si è mobilitato anche il Codacons. "L’importanza della salvaguardia dell’ambiente è un tema che sta assumendo sempre maggiore attenzione da parte del legislatore che nel 2006 è intervenuto riordinando la materia con il Testo unico ambientale e, più recentemente, nel 2015, introducendo i cosiddetti ecoreati – sottolinea Marco Maria Donzelli, presidente dell’associazione dei consumatori –. Il Codacons, a tutela dell’ambiente, presenterà un esposto in Procura e si costituirà parte civile nel processo contro i responsabili".

Ancora una volta è successo in un terreno ai bordi di periferia. Un appezzamento di 12mila metri quadrati che è stato posto sotto sequestro, con la denuncia alla Procura della Repubblica di Monza di tre persone. Qui, secondo quanto emerso durante le indagini, sono presenti ampie quantità di rifiuti, per la maggior parte pericolosi tra l’altro, non genericamente rifiuti urbani: in particolare sono stati scoperti eternit, batterie esauste, carcasse di automobili e ciclomotori.

Tutto è cominciato a partire da alcune segnalazioni. Qualcuno ha notato che l’area di recente era stata disboscata, senza autorizzazione. Gli agenti della polizia locale e della provinciale hanno iniziato a puntare i fari sul terreno. Hanno monitorato la situazione e gli accessi. Si sono imbattuti in alcune carcasse di mezzi, che erano nascoste, probabilmente lì da parecchi anni. E hanno ipotizzato una situazione di illegalità importante. Hanno accertato una movimentazione di rifiuti, da parte di uno dei proprietari dell’area, senza alcuna autorizzazione e tracciatura. Non solo : in uno degli ultimi sopralluoghi hanno accertato che erano in costruzione dei manufatti, anch’essi abusivi, in particolare una rete e un cancello per delimitare l’area ed evitare che qualcuno potesse avvicinarsi e scoprire l’attività fuorilegge in corso.

Una volta raccolti tutti gli elementi e inviato il fascicolo alla Procura della Repubblica, la polizia ha proceduto con le denunce per tre persone e il sequestro del terreno, attorno al quale è stato installato il tradizionale nastro bianco e rosso. Le indagini, comunque, sono in pieno corso per cercare di ricostruire i traffici che ruotavano attorno alla discarica.