Desio, quando la band è anche una gang

Inno alla violenza e alla droga ma anche “avvisi” in chiave rap ai coentanei che vengono da fuori città

Davi-z con la “Io e i miei fra”,  dedicata a Desio e ai suoi amici, ha fatto quasi 7mila visualizzazioni

Davi-z con la “Io e i miei fra”, dedicata a Desio e ai suoi amici, ha fatto quasi 7mila visualizzazioni

Desio (Monza e Brianza), 19 febbraio 2019 C'è senso di appartenenza.. Alla propria “crew”. Al proprio quartiere. Alla propria città. E può anche essere bello, positivo. Peccato che poi si trasformi in minaccia, verso chi non ne fa parte, chi è fuori da quel perimetro e si azzarda a violarlo. Tutto il resto, invece, è senza dubbi né mezze misure, spazzatura messa in rima. L’esaltazione di alcol, droga, violenza. Degrado sociale messo in vetrina, su youtube o su instagram. Bravi ragazzi, presi uno per uno, che poi purtroppo, facendo squadra, si travestono da delinquenti.

È una vera e propria “rap-battle”, quella che negli ultimi mesi sta andando in scena a Desio. Con gang di ragazzini tra i 14 e i 18 anni scatenati. Che sfidano le regole, i valori, a volte le leggi. E, soprattutto, gli avversari, spesso misteriosi, a volte coetanei che “si azzardano” a venire a Desio, provenienti da altre città. "Siamo un esercito di pazzi, ragazzi che perdono il controllo, non puoi fermarci no, e se sbagli prendi schiaffi, pugni e calci", esordisce il gruppo Polash, nella sua canzone intitolata proprio “Desio”. "Questa è la mia zona, ho tanti nemici ma me ne fotto...». E ancora, "un passo falso e dall’alto cadi nel vuoto...". "Desio, noi veniamo da qua, sempre in giro coi fra’, a testa alta, perché sappiamo tutti chi comanda...dal tramonto all’alba fumo e bevo drink...".

E per finire, "Desio, lasciate ogni speranza voi che entrate in questo inferno". Insomma, non proprio un ritratto idilliaco. Non proprio parole di pace. Ha preferito il codice postale “20832” invece, Black Rose, per intitolare la propria canzone dedicata a Desio, che su youtube ha quasi 7mila visualizzazioni e decine di commenti, tra complimenti e insulti. "20832, questo è il cap della capitale, dove se passi tu finisci male...questa è Desio criminale...è meglio se ti allontani, non passare da piazza don Giussani, dove tutti i giorni ci alleniamo con le mani". Non certo una poesia conciliante.

"Frate devi stare attento....noi vogliamo l’oro butta tutto quell’argento...noi che ti tagliamo e dopo non fai più il bullo...io re di ste strade malate....". E ancora "torna a Seregno e non mi riconosci...", che evidenzia la rivalità dei ragazzi desiani con i coetanei seregnesi e per non farsi mancare nulla un «gli sbirri non ci avranno...».

Molti gli aficionados  anche di Davi-Z che con la “Io e i miei fra”, anch’essa dedicata a Desio e ai suoi amici, ha fatto quasi 7mila visualizzazioni. Con un inno piuttosto chiaro alla droga: "Dici di venire dal ghetto ma non sai nemmeno distinguere il grammo dall’etto...il mio bro ha sempre spacciato.... di sta city diventeremo i padroni" e un video in cui si vedono una quindicina di ragazzini divertirsi tra fumo, gestacci e parolacce. Bravi ragazzi che fanno il possibile per non esserlo. Un fenomeno che sta sempre più prendendo piede a Desio, in particolare, ma non solo. Un fenomeno sicuramente preoccupante, perché basato su pessimi “valori”, su comportamenti sempre border line, un po’ di qua e un po’ di là dalla civiltà, dalla legge.