Dalle bilance al salumiere Le botteghe della memoria

Sono 26 le attività storiche di Monza e Brianza riconosciute dalla Regione. Di generazione in generazione hanno cambiato pelle: "Vietato arrendersi"

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di Cristina Bertolini

Barbieri, macellai, salumieri, ma anche negozi di giocattoli, tabaccherie e cartolerie.

Sono svariate le categorie merceologiche delle 26 attività di Monza e Brianza (su 456 di tutta la Lombardia), riconosciute da Regione Lombardia nel novero delle attività storiche 2022.

Si trovano dappertutto nella provincia, da Monza, Giussano, Carate, Lentate, Ornago, Seregno e Seveso.

Si tratta di attività familiari che si tramandano da circa tre generazioni, come nel caso di Viganoni Bilance, in via Zucchi a Monza, nel cuore del centro storico. L’impresa familiare risale al gennaio del 1914, quando il signor Elia Viganoni, nonno di Isabella, attule proprietaria, chiese e ottenne dall’Ufficio metrico di Milano l’autorizzazione alla fabbricazione di strumenti di pesatura.

Così il signor Viganoni divenne il primo bilanciaio di Lombardia, un artigiano casa e bottega, visto che la sede dell’azienda comprendeva anche l’abitazione in via Scotto, attuale via Pennati, all’angolo con via Zucchi. Con alcuni operai il signor Elia fabbricava bilance a pendola, stadere, bascule e pesa a ponte. "In quegli anni nonno Elia – ricorda la nipote Isabella – fornì al Comune la pesa pubblica di piazza Castello".

Elia morì d’infarto il 4 marzo 1935 e lasciò la moglie Candida a gestire l’azienda e sei figli.

Nel 1955 l’azienda venne rilevata da uno di loro, Roberto, che sposò Irma Fossati, storica ostetrica della Clinica Zucchi. Nel 1960 l’azienda si trasferì in via San Gerardo dei tintori e il negozio prima in piazza lV novembre, poi al civico 15 di via Zucchi e poi al 7. Nel 1988 Isabella entrò in società con il papà Roberto, inserendo anche oggettistica e casalinghi professionali.

I tempi sono cambiati. Tante grosse aziende per cui Viganoni tarava le bilance hanno chiuso. "La concorrenza di Amazon è spietata – commenta la titolare – ma io cerco di offrire prodotti particolari. In Abruzzo ho trovato un’azienda che produce stampi per cialde e ferratelle, in romagna una che fa il testo romagnolo (la tipica piastra per la piadina), la macchina per tagliare i passatelli e poi il tagliabiscotti dalla Germania. Ho trovato anche un’azienda polacca che produce il mattarello con lo stampino per i biscotti".

La grande distribuzione taglia i profitti dell’artigianato in tutti i settori. Lo sa bene anche Enrico Saini, titolare della macelleria polleria di famiglia in via Rota, avviata da nonno Felice nel 1924.

"Ma noi non ci arrendiamo – dice con tenacia tutta brianzola Saini junior – puntiamo sul servizio personalizzato, incontrando i gusti della nostra clientela. I supermercati offrono prodotti standard meno accurati dei nostri".

Nel tempo ha venduto di tutto la Cartoleria merceria di Maurizio Teruzzi, con sede in centro a Lesmo dal 1914: ciabatte, zoccoli, merceria, stufe. Ora si connota come cartoleria e rivenditore di libri di testo.