Dal classico Zucchi ai fornelli, l’impresa firmata dal giovane chef Stefano Scorzelli

Debutto in piena pandemia ma le consegne non sono mancate a Natale

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Fa di necessità virtù e si dichiara soddisfatto Stefano Scorzelli, ex studente del liceo Zucchi, ristoratore a consegna per vocazione. Ha aperto l’attività in primavera, in pieno lockdown, utilizzando la casa dei nonni come sede del suo centro cottura, predisposto per preparare e consegnare a casa su ordinazione.

"Natale? Tutto sommato è andato bene - racconta lo chef Stefano - ho fatto una trentina di consegne. Come primo anno di attività non mi lamento, erano ordini da qualche centinaio di euro, per chi passa il Natale in famiglia, ma almeno una volta all’anno vuole farsi coccolare. C’è anche chi vive solo per sorte o per scelta: un buon menu spazza via la tristezza...".

Più gettonati soprattutto gli antipasti e i primi, fra insalata russa, paté di fegatini con gelatina al vino passito, i gamberi in salsa rosa, il baccalà mantecatoe l’insalata di polpo... e poi le intramontabili lasagne ai funghi, alla bolognese e le crespelle in salsa di noci, o con gamberi e pistacchio, oppure noci e pere con fondutina di gorgonzola.

Stefano Scorzelli è arrivato alla cucina per vie inaspettate. "Mi è sempre piaciuto cucinare, seguendo mamma e nonna - racconta - ho terminato il liceo Zucchi nel 2014 e poi, pur avendo passato i test d’ingresso sia a Psicologia che a Scienze della ristorazione ho avuto la possibilità di uno stage in un ristorante a Bolzano, chiamato dallo chef Filippo Siniscalchi. Lì ho capito che la cucina era la mia strada".

A seguire, altre esperienze in ristoranti e poi il salto con un’attività propria. Per capodanno ha già inviato ai clienti il menù , tra diverse varianti di lasagne, guancetta di manzo stracotta e cotechino mantovano con lenticchie. Le materie prime sono pronte in freezeer e mercoledì 31...fuoco alle polveri. IC.B.