Da Leopoli tra neve e incidenti A Monza il pullman della speranza

Altre otto famiglie in fuga dall’orrore dei bombardamenti sono arrivate ieri all’oratorio di San Gerardo. Sono donne con bambini, tra loro una in attesa, e hanno un’età compresa tra i 68 e i 2 anni

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di Barbara Apicella

Quasi 24 ore di viaggio, da Leopoli a Monza: destinazione salvezza. Erano stravolti, ma anche sorridenti, i 28 profughi che ieri, dopo avere trovato neve e incidenti lungo la loro strada in fuga dalle bombe, sono arrivati in pullman all’oratorio di San Gerardo. Insieme ai due autisti, anche un medico e una mediatrice culturale. Quasi un giorno di viaggio: oltre 1.500 chilometri percorsi.

Sono otto le famiglie che ieri sono arrivate a Monza: donne con bambini, tra cui una donna in attesa, che è stata portata in ospedale per i controlli. Tutti profughi con un’età compresa tra i 68 e i 2 anni.

"Anche questa volta si è compiuto il miracolo – spiega Agostino D’Antuoni, l’avvocato di Monza che sta organizzando i pullman per portare a Monza i profughi – Settimana scorsa sono arrivate oltre 60 persone, tutte sistemate nelle famiglie".

Ma sabato scorso, mentre il pullman stava per raggiungere Monza, D’Antuoni ha ricevuto una telefonata dai suoi contatti in Ucraina. "La situazione stava e sta peggiorando di giorno in giorno. Stanno organizzando trasferimenti direttamente dall’Ucraina. A Leopoli un imprenditore ha messo a disposizione un pullman e da diverse parti della nazione sono giunti i profughi diretti in Italia".

Inizialmente era previsto anche il trasferimento di una quindicina di minori con gravissime disabilità neurologiche. "Poi per questi bimbi si è optato per un trasferimento diverso, con i pullmini di associazioni italiane di volontariato che li porteranno in Italia in questi giorni". A Monza sono arrivati una mamma di 44 anni con 4 figli tra i 22 e i 7 anni; un’altra di 24 anni con due figli, il più piccolo di 4 anni; una mamma di 46 anni con le tre figlie di cui una in dolce attesa; una mamma di 40 anni con due bimbi piccoli; una mamma con il figlio adolescente; una coppia di pensionati; due giovani mamme con 3 figli e un’altra con i 3 figli. "Sono tutte persone che vivevano in zone bombardate. Non hanno più neppure la casa. Hanno raggiunto Leopoli in pullman, in cerca di salvezza in Italia. Qui non hanno né amici né parenti. Ma hanno trovato famiglie semplici e umili che hanno deciso di accoglierli".

Non appena giunti a Monza, accolti dal team di volontari guidati dall’avvocato D’Antuoni e dalla Croce Rossa, sono stati visitati dai medici e dai pediatri che già settimana scorsa avevano sono stati rifocillati con i piatti preparati dai volontari della Rosticceria Web.

"Ringraziamo per l’organizzazione del viaggio i rappresentanti dell’Ufficio del Commissario per i diritti umani Novytska Marita e Turchyna Yulia, e il responsabile del dipartimento dell’amministrazione della città di Kyiv Shuryga Oleh. Un grazie anche a Larina Tamila".

Intanto i profughi giunti nelle scorse settimane si sono perfettamente ambientati. "È un’esperienza molto intensa. Gli italiani chiedono di poter apprendere le basi della lingua ucraina, gli ucraini vogliono studiare l’italiano e l’inglese. Cercano di pesare il meno possibile sulle famiglie che gli ospitano e le donne chiedono di poter lavorare, di potersi rendere utili. I bambini pian piano si stanno integrando ed è una gioia vedere queste famiglie allargate passeggiare per la città".

Archiviato anche questo terzo viaggio, l’avvocato monzese è già al lavoro per l’arrivo di un quarto bus nei prossimi giorni. "La provvidenza continua a proteggerci: ci sono numerose famiglie del Milanese che ci hanno fornito la loro disponibilità ad accogliere".