Seveso, lastre cadute e pericolo crolli: transenne all’oratorio dell’archistar

Il complesso di San Clemente era stato progettato nel Duemila dallo studio di Vittorio Gregotti e pagato grazie ai fedeli

L'oratorio di Seveso

L'oratorio di Seveso

Seveso, 12 novembre 2021 - Crolla una lastra del rivestimento della facciata dell’oratorio, arrivano le transenne nel bellissimo complesso parrocchiale di San Clemente, progettato agli inizi del Duemila dall’archistar Vittorio Gregotti e costato diversi milioni, tutti raccolti grazie alla generosità dei fedeli. L’oratorio è stato chiuso per motivi di sicurezza, un’ordinanza dei vigili ne impone la sistemazione nel giro di una settimana.

«Abbiamo pensato opportuno chiamare i Vigili del fuoco - spiega il parroco, don Carlo Pirotta- . Hanno verificato tutte le pareti dell’oratorio, compreso il corpo destinato all’abitazione di don Mario e la segreteria parrocchiale. Il risultato è che, su tutte le pareti, la fascia superiore presenta delle lastre che sono staccate dal supporto e per ora sono tenute solo dai gancetti laterali in acciaio di sicurezza, come quelle che sono cadute. Il problema è che se la spinta della colla o del rigonfiamento dovuto ad infiltrazione acqua o ghiaccio arriva al punto di rottura della fresatura del gancio di sicurezza le lastre cadono". Secondo il verbale dei Vigili del fuoco l’immobile non è in sicurezza, così il Comune ha proceduto con l’ordinanza di messa in sicurezza e contemporaneamente ha provvedutoa transennare le parti pericolose che affacciano sul pubblico accesso (sagrato della chiesa e strada).

Conclude don Carlo Pirotta: "Abbiamo l’ordine di chiudere tutta l’area dell’oratorio delimitata dai cancelli (cortile interno e spazi aperti) ad esclusione della porzione di accesso al bar dal cancello passaggio lato chiesa e del campo Robur che siamo riusciti a mantenere accessibile unicamente mediante il cancello nuovo verso il sagrato. Tutte le murature perimetrali dell’oratorio e della casa del vicario parrocchiale sono pericolose; quindi, occorre che nessuno si avvicini sino al ripristino della situazione di sicurezza". Tutti gli accessi carrai sono interdetti, come gli ingressi e le uscite pedonali verso e dall’interno del fabbricato ad esclusione dell’entrata dal bar. Per la messa in sicurfezza serviranno altri soldi.