Ex Superdì, giorni da brividi: slittano le aperture

Dubbi contrattuali ritardano la riapertura di Barlassina e Robbio. A rischio altri punti vendita

La protesta dei lavoratori

La protesta dei lavoratori

Barlassina (Monza e Brianza), 8 gennaio 2019 - Da Famila è arrivata la conferma: «Slittano le aperture dei punti vendita ex Superdì, perché sono emersi dei problemi sulla negoziazione». Oggi avrebbero dovuto riaprire i punti vendita di Barlassina (Monza) e Robbio (Pavia) che con l’accordo annunciato a inizio dicembre erano passati da Superdì a Famila, insieme a quelli di Lomazzo (Como), San Martino Siccomario (Pavia) e Novi Ligure (Alessandria). Invece restano chiusi, benchè siano state ultimate durante le feste tutte le operazioni di allestimento e siano stati già riempiti di merce, compresi i freschi, come confermato dai sindaci di Robbio, Roberto Francese e di Barlassina, Pier Mario Galli, che stanno seguendo con apprensione l’evolversi della situazione.

A bloccare tutto sarebbero i dubbi sull’operazione condotta e conclusa dalla Gca General market prima di rivolgersi al Tribunale per il concordato. Manca cioè il nulla osta del Tribunale alle cessioni. Nel frattempo, però, l’altro acquirente, Italmark, che aveva chiuso l’accordo per 10 punti vendita, ne ha già aperti tre prima di Natale, a Bregnano (Como), Treviglio (Bergamo) e San Colombano al Lambro (Milano), assorbendo i dipendenti degli stessi punti vendita ancora in carico a Gca e anche alcuni nuovi.

Gli altri 7 punti vendita n procinto di aprire col marchio della catena che ha sede principale a Brescia, tra i quali in pole position c’è Cogliate (Monza), hanno invece subito una brusca frenata. Tra questi Stezzano (Bergamo), Pavia, Rho (Milano), Cornate d’Adda (Monza), Cairate (Varese) e Muggiò (Monza). «Come temevamo, questa gestione confusa della crisi da parte di Gca ci ha portati in una situazione di grande incertezza», commenta Fabrizio Camponeschi, della Uil, che segue la complicata vicenda. «A questo punto siamo tutti in attesa di capire cosa intende fare il commissario liquidatore nominato dal Tribunale».

Un appuntamento cruciale è quello di domani al Ministero per lo sviluppo economico a Roma, il terzo dedicato alla vicenda. Nel frattempo, il presidente della Commissione attività produttive di Regione Lombardia, Gianmarco Senna, ha convocato una delegazione di lavoratori e sindaci per giovedì pomeriggio al Pirellone per fare il punto della situazione. Intanto, il consigliere regionale Andrea Monti è intervenuto ieri mattina al Ministero del Lavoro per sollecitare l’erogazione del primo assegno della Cassa integrazione già assegnata agli 800 dipendenti rimasti senza alcuna entrata da agosto.