Coronavirus, tutti in coda al drive-in per il tampone: Monza va in tilt

Traffico paralizzato in centro dalla fila di auto in attesa del turno al drive-in del vecchio Ospedale, nervi tesi e residenti bloccati in casa

La gente in coda al'ospedale vecchio

La gente in coda al'ospedale vecchio

Monza, 18 ottobre 2020 -  Drive-in tamponi dell’ospedale Vecchio di Monza preso d’assalto ieri, sin dalle prime ore del mattino, da una marea di insegnanti, personale scolastico e genitori con bambini e ragazzi, dalla scuola primaria alle superiori, per effettuare il tampone, al servizio riservato alle scuole. Ciò ha causato praticamente la paralisi del centro di Monza, con episodi di insofferenza che per poco non sono sfociati in vera e propria violenza, per non riuscire a muoversi né avanti né indietro.

A un certo punto della mattinata, in attesa dell’arrivo della Polizia locale, una signora si è messa a smistare il traffico, dando istruzioni di andare a destra e a manca. Al centro tamponi del vecchio ospedale dedicato a Umberto l si accede da via Magenta e dai due bracci di via Volturno, uno proveniente da via Marsala e l’altro da via Cavallotti. Da metà mattina il traffico era completamente paralizzato su tutte e quattro le arterie Cavallotti, Magenta, Volturno e Pellettier, da centinaia di auto in coda per il punto tamponi.

All’interno i due operatori dell’Asst Monza lavoravano senza sosta, malgrado la difficoltà: persone intolleranti, bambini che piangevano disperati e non volevano assolutamente ripetere il tampone non andato a buon fine, impiegando per forza più del previsto. «Dovremo lavorare fino alle 14.30 - hanno detto gli operatori - ma cercheremo di esaurire tutta la fila". Intanto alle 13.45 fuori era il delirio: "Mi hanno detto che un mio studente è risultato positivo - ha detto una insegnante del liceo Frisi in coda da via Pellettier - quindi, uscita da scuola, mi sono messa in coda, in auto, sperando di riuscire a fare il tampone, ma sono in coda da mezz’ora e nessuno viene qui a dirci cosa sta succedendo".

Genitori e figli in arrivo anche dalla Brianza. "Vengo da Sovico - ha spiegato un papà - il pediatra di mio figlio mi ha detto di venire qui". "Ma si può fare un punto tamponi in pieno centro a Monza? - ha schiumato di rabbia un altro signore - le vie sono strette, non si passa. Mettetelo in autodromo, allo stadio, ma non qui!". Tanti i residenti della zona che chiedevano umilmente solo di poter guadagnare a fatica l’ingresso di casa propria, mentre la vigilessa esortava a più riprese gli automobilisti in coda a spegnere il motore. "Procuriamoci acqua e viveri", dicevano le mamme dopo le prime tre ore di attesa.