Nasce il super archivio dei pazienti Covid: "Ci aiuterà a battere la malattia"

Collaborazione tra Asst Monza e università Bicocca. Contiene i dati clinici, diagnostici, terapeutici e dei campioni biologici di oltre 1500 persone

Università Bicocca di Milano

Università Bicocca di Milano

Monza, 16 maggio 2020 - Un super-archivio dei dati clinici, diagnostici, terapeutici e dei campioni biologici relativi agli oltre 1500 pazienti Covid-19 ricoverati fino ad oggi nell'Ospedale San Gerardo di Monza e in quello di Desio. L'archivio -  frutto della sinergia dell'Università di Milano-Bicocca (Unimib), in particolare del Dipartimento di Medicina e Chirurgia, con l'Ospedale San Gerardo - Asst Monza - sarà aggiornato costantemente nel tempo. L'obiettivo? Essere uno strumento prezioso per individuare strategie di cura e prevenzione più efficaci contro il Coronavirus e indirizzare le scelte di politica sanitaria a breve e medio termine. La metodologia di studio, spiegano i promotori, ha ricevuto l'autorizzazione dal comitato etico dell'Istituto Spallanzani di Roma, il comitato unico nazionale per la sperimentazione sul virus. 

Dopo l'approvazione, è cominciato il caricamento dei dati sulla piattaforma. In circa due mesi dall'inizio dell'emergenza, la Asst di Monza ha trattato, nei due ospedali di Monza e Desio, più di 1500 pazienti Covid, dei quali il 35,4% è poi stato dimesso, mentre il 14% è stato trasferito presso altre strutture a più bassa intensità di cura. L'età media dei pazienti ricoverati è stata di 65,6 anni, quella dei deceduti di 76,7 anni. Il sistema raccoglierà anche i dati dei futuri pazienti. Hanno già richiesto e ottenuto l'accesso al super-archivio diversi filoni di ricerca interni alle realtà di Milano-Bicocca e San Gerardo. Tra i campi di indagine: l'identificazione dei fattori di rischio per la mortalità intra-ospedaliera nei pazienti ricoverati nei reparti Covid-19, la valutazione d'impatto di un indice di fragilità sul decorso clinico, lo studio della presenza di anomalie nel sistema della coagulazione nella fase evolutiva della polmonite da Sars-Cov-2, l'individuazione di determinanti genetici dell'infezione e l'identificazione di una relazione tra eta', sesso e presenza di altre patologie e il rischio di insorgenza della malattia.

"Si tratta di ricerca indipendente e no-profit, per la quale una convenzione tra le due istituzioni prevede un ufficio dedicato nel Dipartimento di Medicina e Chirurgia", spiega il Direttore del Dipartimento, Maria Grazia Valsecchi. Sin dall'inizio dell'evento epidemico, un comitato congiunto, Unimib-Ospedale San Gerardo, ha intravisto la possibilità di dare una struttura omogenea alla ricerca clinica su Covid-19. Il progetto si chiama "Storm, Studio OsseRvazionale sulla storia naturale dei pazienti ospedalizzati per Sars-Cov-2", un modello di studio ideato e messo in pratica da Paolo Bonfanti, professore associato di Malattie infettive all'Università di Milano-Bicocca.

"Un protocollo di studio impostato utilizzando un sistema metodologico "stem and leaf" - afferma Bonfanti - e strutturato in modo da essere compatibile con le indicazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità. Alla base c'è lo "stelo", la registrazione dei dati fondamentali di tutti i pazienti ospedalizzati al San Gerardo. Da questo protocollo primario si diramano protocolli di studio, le "foglie", mirati ad approfondimenti su quesiti posti in ambiti specifici: pneumologia, infettivologia, terapia intensiva e altri". Alcuni di questi protocolli di studio sono stati identificati, insieme con il Pro-rettore alla Ricerca, Guido Cavaletti, come progetti che l'Università Bicocca ha sottoposto ai bandi regionali. Il database permettera' di "descrivere la storia naturale della malattia - prosegue Bonfanti - fornendo quindi un importante contributo alla conoscenza delle sue modalita' di diffusione e della sua evoluzione clinica". 

Allo stesso tempo è stata creata, su iniziativa di Andrea Biondi, professore ordinario del Dipartimento di Medicina e Chirurgia, con l'Ospedale, una bio-banca per la raccolta del materiale biologico residuo derivante da tamponi e prelievi dei pazienti. Obiettivo della bio-banca è supportare la ricerca biologica e genetica per ricostruire la patogenesi della malattia, migliorare i test diagnostici, sviluppare nuovi farmaci.