Coronavirus, troppi anziani in coda ai supermercati per una mini spesa

I commessi: c’è chi viene qui più volte al giorno per pochi euro

Una delle lunghe code all'Esselunga di Varedo

Una delle lunghe code all'Esselunga di Varedo

Varedo (Monza e Brianza), 10 aprile 2020 -  Non bastano i turni imposti dai sindaci, chi con l’iniziale del cognome, chi con la data di nascita, non bastano gli appelli al senso di responsabilità, le code ai supermercati in queste ultime ore sono aumentate a dismisura. Da Varedo a Solaro, passando per Limbiate e per altri punti vendita, continuano a circolare sul web foto in tempo reale di code sempre più lunghe all’esterno dei supermercati e in particolare di quelli Esselunga che sembrano essere presi d’assalto più di altri. Qui tra l’altro, da una decina di giorni, è stata istituita una corsia preferenziale che agevola persone disabili, donne in gravidanza ma anche persone con più di 65 anni, per le quali sono attivi in tutti i comuni servizi di consegna a domicilio effettuati dai volontari.

Eppure sarebbe proprio questa categoria, specialmente tra i residenti nelle vicinanze dei punti vendita, ad affollare le corsie dei supermercati, tornando anche più di una volta al giorno, per spese di poco valore, come testimoniano diversi dipendenti dei supermercati, che lamentano anche comportamenti sconsiderati dei clienti, che fino a qualche giorno fa entravano senza mascherina e si avvicinavano durante le fasi di caricamento degli scaffali.

«Ci sono clienti che non hanno nessun rispetto per il nostro lavoro e per i rischi che corriamo" - commenta una cassiera stremata all’uscita del turno. "C’è gente che non mantiene le distanze, altri che si sfilano la mascherina per parlare al telefono spostandosi da uno scaffale all’altro. Qualche giorno fa c’è stata una litigata furibonda tra due clienti per questo", aggiunge un altro dipendente. A Solaro la Polizia locale è intervenuta in più occasioni per controllare il rispetto dell’ordinanza che impone turni di spesa a seconda della data di nascita, sono state elevate anche una quindicina di contravvenzioni, ma la situazione non migliora. Dal consigliere di minoranza Gianamarco Belotti la proposta di inviare gli stessi consiglieri comunali, che sono pubblici ufficiali, a vigilare sulle code, per non tenere impegnati troppo i vigili.

Dal consigliere regionale Andrea Monti, di Lazzate, capogruppo della Lega al Pirellone arriva la proposta dell’obbligo di spesa minima. "Da più parti si assiste a un intensificarsi del fenomeno delle code fuori dai supermercati e la cosa appare molto preoccupante, perché rischiano di trasformarsi in nuovi focolai di diffusione della pandemia", dice Monti. "Come testimoniato da molte cassiere, troppi over 65 si recano a fare la spesa comprando pochi euro di prodotti e sorge il sospetto che la cosa sia utilizzata come scusa per farsi un giretto. Viene da sé comprendere come questa situazione non vada affatto bene, specie adesso che, dopo tanta fatica, si inizia ad assistere a un calo di morti e contagiati. A questo punto vorrei invitare le medie e grandi strutture di vendita a porre il limite per la spesa minima di 30 euro per cliente, onde evitare che qualcuno, magari incentivato dalle belle giornate, decida di farsi la passeggiatina e ci si ritrovi con 100 persone in coda magari per comprare 5 euro di roba".

«Questa proposta va a sommarsi ad altre lanciate dal sottoscritto, come l’utilizzo di app per gestire la coda da casa e orari dedicati alle fasce più anziane, proprio nell’ottica di evitare assembramenti rischiosi. È fondamentale tenere il punto delle situazione, allentare la presa proprio adesso - conclude Andrea Monti - rischia di vanificare i grandi sforzi fatti da tutti fino ad oggi".