Emergenza Coronavirus, stanchi di stare chiusi in casa assaltano una decina di auto

Due giovani sono finiti nei guai per furto aggravato oltre che per violazione del decreto anti Covid-19

I carabinieri sono riusciti a collegare i due episodi e a risalire alla coppia

I carabinieri sono riusciti a collegare i due episodi e a risalire alla coppia

Monza, 1 aprile 2020 - L’emergenza Coronavirus non ferma i topi d’auto. Due ragazzi denunciati (anche) per furto aggravato e danneggiamenti da carabinieri e poliziotti. Lunedì notte i militari della Sezione radiomobile della Compagnia di Monza sono intervenuti in via Magenta, dove alcuni residenti avevano segnalato due persone che, nonostante i divieti e le prescrizioni imposti dal Governo, si aggiravano in modo sospetto tra le auto in sosta. Al loro arrivo i carabinieri hanno sorpreso due ragazzi di 22 e 28 anni che, stanchi di rimanere a casa in ottemperanza ai vari decreti per la quarantena, avevano deciso di uscire portandosi al seguito degli strumenti atti ad aprire o forzare serrature dei quali però non sono stati in grado di giustificare l’utilizzo e la destinazione. I due giovani sono stati quindi identificati e denunciati per possesso di arnesi atti allo scasso. Oltre che per violazione dei divieti imposti dal decreto per la lotta al Covid-19 che impone ai cittadini di restare in casa, anche in orario notturno, se non si possa giustificare l’uscita con esigenze lavorative, sanitarie o per urgente necessità.

Ma non è tutto. Il peggio doveva ancora arrivare. Analogo fatto di persone sospette che si aggiravano intorno alle auto parcheggiate, infatti, era già stato segnalato, poco prima ed in prossimità di via Meda, da altri cittadini alla Questura di Monza, che aveva inviato sul posto una volante. In questo caso gli agenti di polizia di Stato avevano constatato il danneggiamento di una decina di autovetture parcheggiate in strada, senza individuare però gli autori. Le indagini , proseguite grazie alla minuziosa descrizione dei malviventi resa da alcuni testimoni, hanno permesso agli agenti di riconoscere i presunti autori proprio nei due giovani che erano stati fermati dai militari dell’Arma. Questa ricostruzione dei fatti ha consentito di denunciarli per il furto aggravato di alcuni oggetti contenuti all’interno delle vetture e per avere danneggiato le auto dopo il loro passaggio.