Covid, il dramma di una famiglia: "Papà, dimesso senza tampone ma contagiato"

L'uomo è morto e la moglie, che viveva con lui, è in fin di vita. Il figlio: "Facciamo di tutto per proteggere gli anziani e poi non applichiamo regole semplicissime"

Anna e Mario Giannarelli, lui aveva 77 anni

Anna e Mario Giannarelli, lui aveva 77 anni

Carnate (Monza) - "Mio padre, contagiato in corsia, è morto di Covid. E mia madre, che viveva con lui, è in fin di vita a Lecco". il bilancio tragico del virus in una famiglia di Carnate che denuncia "l’assurdità dei protocolli". "All’uscita dalla Maugeri di Pavia dopo un mese di riabilitazione a papà non è stato fatto il tampone. Ma dopo 48 ore dal suo ritorno si sono manifestati i sintomi della polmonite. È morto a Vimercate durante un terzo ricovero". 

Il racconto drammatico di Flavio e Orlando Giannarelli torna sul delicatissimo tema della ricerca del Sars-CoV2. Mario aveva 77 anni e un tumore all’esofago. "A gennaio, era stato operato al Centro tumori, un mese di degenza con test in uscita, negativo – spiegano i fratelli – Ma la normativa prevede che l’indagine sia effettuata solo sui pazienti che vengono trasferiti in un altro ospedale, o in una struttura e non se tornano a casa propria: assurdo". La necessità di un periodo di rieducazione post-intervento aveva innescato la procedura di verifica. "Cosa che non è successa dopo la degenza in Maugeri. Quando siamo andati a prenderlo era confuso, ma avevamo attribuito il suo stato alla situazione". Invece, in paio di giorni sale la febbre: 38,5, è il 6 marzo. La situazione precipita dopo il tentativo del medico di famiglia di curarlo a casa. Per via dell’operazione subita, l’ex imprenditore aveva l’ossigeno per respirare di notte. Un tampone a domicilio conferma la polmonite. Fa l’eparina e il cortisone, poi all’improvvido la saturazione crolla a 72. Entra a Vimercate il 12. 

«E da lì è stato un calvario durato 10 giorni. Non riusciva a tenere il casco per via dei suoi problemi alla gola e non poteva essere intubato", spiega Flavio. "Non dimenticherò mai le sue ultime parole: accontentiamoci. Ci ha chiesto di lasciarlo andare. È come sentirsi strappare il cuore". Il dolore non è finito. Anche Anna è positiva e da Merate viene trasferita al Manzoni di Lecco in rianimazione. Ha 72 anni e da giorni lotta per la vita. «Facciamo di tutto per proteggere gli anziani e poi non applichiamo regole semplicissime. Prima di tornare a casa da un ospedale, uno dei luoghi più a rischio, dovrebbe essere elementare fare un controllo. E invece non è previsto. Manca il buon senso. La clinica conferma che "a Mario Giannarelli sono state applicate la direttive di sorveglianza sanitaria vigenti che non prevedono il tampone alla dimissione".